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Uefa Europa League: il Torino è ai sedicesimi

Solo 0-0 dell'Inter sul campo del Qarabag

Un brivido, con il Copenaghen in vantaggio dopo 6', poi la rimonta del Torino si è trasformata in una goleada: 5-1 e granata qualificati ai sedicesimi di Europa League, secondi nel girone dietro al Bruges. Una serata di gloria festeggiata con entusiasmo dalla squadra di Ventura - che non vinceva più da fine ottobre - e dal migliaio di tifosi che l'hanno seguita nella capitale danese. Doppietta di Martinez, gol di Amauri, Darmian e Gaston Silva per una cinquina comunque storica ed inusuale per il Toro, che quest'anno segna con il contagocce. Eppure sul malridotto campo di Copenaghen l'inizio era stato pessimo per la squadra di Ventura.

Da uno improvvido passaggio indietro di Gaston Silva, esterno sinistra del centrocampo granata nel quale era stato prestato il difensore Bovo, era nato il gol di Amartey, trovato con una scivolata su Glik che a centro area stava tentando il rinvio. Gol rocambolesco accolto con una risata amara dallo stesso portiere Padelli. In altre serate il Torino avrebbe forse faticato a ribattere. Non questa volta, anche se a facilitargli il compito hanno contribuito le scarse motivazioni dei danesi, ormai tagliati fuori dalla corsa ai sedicesimi e prossimi alle vacanze invernali. I granata hanno rimesso a posto le cose in una decina di minuti, senza buttarsi a testa bassa, con un gioco brillante e facilità di tiro.

Il pareggio è stato firmato da Martinez: gran controllo e girata fulminante di sinistro per la gioia incontenibile del venezuelano, schierato in coppia con Amauri. Il Copenaghen ha avuto ancora un paio di sussulti, ma Padelli è stato impeccabile su Hogi e Toutouth, poi è cominciato lo show granata: per fermare Martinez ed Amauri ben imbeccati dai centrocampisti, in una decina di minuti Mathias Jorgensen e Antonsson sono incappati nel fallo da ultimo uomo. Cartellino rosso per entrambi e partita finita, quando Amauri ha trasformato il rigore del 2-1, spiazzando Andersen.

"Me l'ero procurato ed era giusto che lo calciassi io - ha spiegato l'attaccante a fine partita - è stata una bellissima serata, ricca di quei gol che i nostri tifosi tanto ci chiedevano". Il vantaggio e la doppia superiorità numerica hanno chiuso ogni dubbio e Ventura nel secondo tempo ha concesso l'emozione del debutto europeo al 'Primavera' Giovanni Graziano, uno dei tre giovanissimi portati a Copenaghen per completare un organico ridotto ai minimi termini dalle assenze per vari motivi. C'è stata ancora gloria per Martinez, Darmian e Gaston Silva, che ha riscattato l'errore iniziale con un sinistro al volo. Anche il Torino è nell'Europa (League) che conta.

Si spegne il sogno degli esuli del Qarabag. Lo 0-0 contro l'Inter nell'ultimo turno di Europa League non basta agli azeri per ottenere la qualificazione. E' il Dnipro a trovare i sedicesimi come seconda forza del Gruppo F dopo i nerazzurri già al prossimo turno, imponendosi 1-0 col Saint Etienne. Ma è un pari che ha il sapore della beffa, perché gli azeri all'ultimo secondo disponibile avevano trovato il gol dell'impresa, ingiustamente annullato dall'arbitro Zelinka. Lacrime in campo, dispiacere persino sui volti dei nerazzurri e fischi sugli spalti nella bolgia del Tofiq Bahramov, stadio di Baku dove il Qarabag è costretto a giocare perché la città di Agdam è sotto assedio per la guerra del Nagorno-Karabakh. Solo nella ripresa, però, la squadra di Gurbanov ha provato a fare risultato. Forse troppo tardi, anche perché Mancini gli ha opposto un'Inter composta principalmente dalle seconde linee e da alcuni giovani della Primavera, concedendo riposo ai titolari così da arrivare freschi lunedì contro il Chievo, partita in cui vincere è d'obbligo per risollevare le sorti del campionato. Nel primo tempo sono poche le emozioni regalate dalla partita. L'Inter gestisce il gioco, faticando però a farsi pericolosa anche perché la formazione schierata da Mancini, con la qualificazione già in tasca, non ha nulla da chiedere al match ed essendo giovanissima, pecca un po' di inesperienza. Dall'altra parte il Qarabag sa di giocare 90' per scrivere un capitolo importante della storia calcistica dell'Azerbaijan.

Prima ci prova al 14' con Muarem che lancia a rete Alasgarov, ma la conclusione è di poco a lato; poi allo scadere, con un'azione personale di Goerge che dribbla Donkor e prova il tiro ravvicinato, Carrizo però si supera e respinge in angolo. Le azioni offensive nerazzurre invece sono imprecise e poco concrete. Osvaldo è troppo isolato, cerca di costruire ma viene male supportato. Bonazzoli, suo compagno d'attacco, commette qualche ingenuità di troppo: le basi tecniche ci sono, bisogna solo concedergli più opportunità per rafforzare la personalità. In difesa soffre un po' Donkor, ma escluso qualche episodio tiene bene in copertura. Buona anche la prova di Andreolli che, con la fascia da capitano al braccio, gestisce bene la retroguardia. Il Qarabag prende coraggio nella ripresa e si fa più pericoloso. Dopo 9' è il solito George a creare l'occasione da gol: affondo sulla sinistra, pallone al centro e Alaskarov, in ritardo, non riesce ad impattare graziando di fatto Carrizo. Poco dopo si sparge la voce dell'1-0 del Dnipro e i padroni di casa subiscono il contraccolpo della notizia. L'Inter si fa avanti, Bonazzoli e Osvaldo mettono alla prova Sehic, ma gli azeri si tengono stretti lo 0-0. Al 93', poi, l'episodio-beffa: Almeida calcia, pallone deviato da Donkor e gol del Qarabag. Esplode lo stadio, perché i tre punti significano qualificazione. Ma l'arbitro annulla la rete segnalando il fuori gioco di George, in posizione influente. Lo sgomento prende il posto della gioia, anche gli interisti si dispiacciono per la qualificazione sfumata.

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