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Leopolda, Renzi: 'Referendum derby tra passato e futuro, chi dice No ha distrutto l'Ulivo'

Dal palco attacca la minoranza del Pd ed "i teorici della ditta quando ci sono loro e dell'anarchia quando ci sono gli altri"

Foto di Maurizio Degl'Innocenti FIRENZE

"Non mi preoccupa lo spread, anche in caso di vittoria del no, io non agito le bandierine. Certo se non fanno le riforme Italia è finita". Lo afferma il premier Matteo Renzi nel corso della trasmissione 'Faccia a Faccia' su La7.

Matteo Renzi, dal palco della Leopolda, ha anche attaccato la minoranza del Pd ed "i teorici della ditta quando ci sono loro e dell'anarchia quando ci sono gli altri". Un attacco che la platea della Leopolda accoglie con un 'fuori,fuori' riferito alla sinistra interna.

"C'è un po' di amarezza - dice Renzi - perché in parte del nostro partito è prevalsa la tradizionale volontà non tafazziana, sarebbe troppo semplice dire che è farsi del male da soli, ma è prevalso il messaggio che gli stessi che 18 anni fa decretarono la fine dell'Ulivo perché non erano loro a comandare la sinistra stanno decretando la fine del Pd perché hanno perso un congresso e usano il referendum come lo strumento per la rivincita. Con rispetto, umiltà ma decisione non ve lo consentiremo. Ieri abbiamo razionalmente smontato tutte le bufale del No ma a loro non basta perché per loro il referendum serve a bloccare tutto ciò che, partendo da qui, abbiamo fatto, dicono di difendere la Costituzione ma stanno cercando di difendere solo i loro privilegi e la possibilità di tornare al potere. Sanno che il 4 dicembre è l'ultima occasione per tornare in pista". 

"Il nostro 2017 - ha proseguito Renzi - potrebbe essere un anno meravigliosamente difficile ma meravigliosamente bello: l'anno della svolta per l'Italia e l'Europa, a partire dall'appuntamento del 25 marzo 2017" sui trattati Ue. A quel governo volete arrivarci con un'Italia delle idee o con un 'governicchio tecnicicchio'? Con un'Italia che guarda all'Europa o a classe dirigente politica che non può che continuare a fallire?.

"Con il referendum costituzionale - ha detto Renzi - siamo ad un bivio, è il derby tra passato e futuro, tra cinismo e speranza, tra rabbia e proposta, tra nostalgia e domani".

"Sono molto felice di questa Leopolda. E' stata sorprendente - ha detto Renzi - non solo perché abbiamo avuto modo di vedere Matteo Richetti in versione show come cerimoniere, ma anche e soprattutto perché in tanti hanno sempre sostenuto che nel momento in cui una iniziativa la organizzano quelli che sono al governo è difficile riuscire a emozionare, incuriosire, appassionare. E invece i grazie mi sono arrivati soprattutto dai ministri che hanno gestito i tavoli di lavoro: mi hanno detto che gli è stato più utile di un focus group. Qui c'è - sottolinea - il sentimento entusiasta di persone che pensano che fare politica non sia una parolaccia, sia una cosa che possono fare tutti, non un gruppo di addetti ai lavori illuminati".

 "A tutti gli sfollati vorrei andasse il primo pensiero non solo della Leopolda ma di tutti gli italiani che credono che risolveremo anche questa, che saremo capaci di ricostruire, che andremo oltre il sentimento di orgoglio che abbiamo avuto nell'estrarre vive 238 persone, una cosa mai accaduta in Ue. Non basta rispondere all'emergenza e se vogliamo essere coerenti e non utilizzare il terremoto come set di grande show, dobbiamo mettere in atto una politica di prevenzione".  

"Questa mattina parliamo di futuro", ha detto Matteo Richetti, che dirige i lavori dal palco. Ad aprire la giornata è stato Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e 'leopoldino' dalla prima edizione. Gori ha ricordato come la riforma costituzionale fosse fin dalla prima edizione tra le proposte chiave della kermesse renziana. E ha invitato all'impegno per il referendum costituzionale: "Il 4 dicembre date una mano anche voi, facciamo fare al Paese un salto nel futuro, facciamo vincere il Sì".

Subito dopo è intervenuto Andrea Occhipinti, fondatore della società di produzione e distribuzione cinematografica Lucky Red.

Occhipinti ha elogiato la riforma del cinema, approvata questa settimana: "Siamo veramente contenti che dopo 50 anni sia arrivata questa legge per rendere competitiva l'industria del cinema italiano: una legge di sistema completa e moderna. Uniti possiamo fare il cinema italiano di nuovo grande".

Alfano, intesa su Italicum riorienta il voto verso il Sì - "Credo che questa modifica di legge elettorale possa essere anche una buona occasione per tanti che dicevano di votare No al referendum solo a causa della legge elettorale per riorientare il proprio voto verso il Sì'". Così il ministro dell'Interno Angelino Alfano, oggi a Torino a margine di un convegno dei Moderati per il Sì, sull'accordo all'interno del Pd sulla legge elettorale.

 "È stato tutto organizzato come castigo divino per i nostri discorsi di 3 giorni ed ecco il fulmine". Così Matteo Renzi salendo sul palco per chiudere la Leopolda scherza sul black out prima del suo intervento di chiusura della kermesse. Per colpa di un violento nubifragio abbattutosi su Firenze, infatti, la luce si è interrotta e la sala è romasta al buio per alcuni minuti.

"Con il referendum costituzionale - ha detto Renzi - siamo ad un bivio, è il derby tra passato e futuro, tra cinismo e speranza, tra rabbia e proposta, tra nostalgia e domani".

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