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Fiorello for president, il candidato premier di Rolling Stone. 'No. grazie'

Intervista semiseria allo showman: 'Da Berlusconi al M5S, a chi vuole cambiare dicono 'Nun se pò fa''

Redazione ANSA

A seguito della campagna elettorale italiana più discussa e controversa di sempre, Rolling Stone lancia il suo candidato a Presidente del Consiglio: Fiorello. Sono anni che non si sente parlare male di lui e la sua apparizione a Sanremo è stata seguita da oltre 17 milioni di telespettatori con tanti auguri di vederlo l'anno prossimo sullo stesso palco.

La redazione di Rolling Stone si è “impegnata” a immaginare uno scenario ideale in cui lo showman più amato d’Italia possa aiutarci a migliorare il nostro paese. Dalla copertina del mensile - in edicola dal 6 marzo - e fotografato da Giovanni Gastel, “Fiorello for President” si racconta a ruota libera durante l’intervista esclusiva a Rolling Stone, dal Sanremo 1995 come cantante a quello del 2018 come mattatore.Poi la politica e il ritorno di un vecchio amore, la radio: il suo nuovo programma “Il Rosario della Sera” va in onda su Radio Deejay dalle 19 alle 20.

Fiorello ha chiesto esplicitamente che nel servizio fotografico la redazione-studio da dove trasmette il ”Il Rosario della Sera” non si dovrà mai vedere, per una questione teorica che ci tiene a spiegare: “Qual è la differenza tra la radio e la televisione? La radio ti attiva tutto il cervello, soprattutto l'immaginazione, perché tu senti una voce o un racconto ma non sai né dove né come sta accadendo”, dice. “Siccome la cosa più bella della radio è l'immaginazione, se noi la togliamo, quando la gente mi sente vedrà solo 'sti fogli e un brutto microfono”.

Non hai mai pensato che il tuo buonumore possa essere l'antidoto alle fake news, agli haters, agli incazzati che rovesciano bile e complotti di qua e di là? "Di buonumore ne parlo dai tempi dell'Edicola. Però penso che adesso su questa cosa siamo arrivati a fare il giro. C'è tanto odio in giro, e ci tocca anche parlare di social network. Tutto sommato adesso quest'odio è diventato quasi... grottesco. Ormai mi stupisco se non ne trovo. Sembra tutto un episodio di Black Mirror. L'odio ce l'ha propinato in questi giorni la campagna elettorale, perché ognuno ha tirato fuori il peggio dell'altro, e poi alla fine per chi voti? Sulle elezioni ci hai scherzato sopra parecchio, ma il voto l'hai tenuto segreto. Forse qui da noi non conviene troppo dichiararlo. Guarda cosa è successo a Orietta Berti. Quella che ha votato per il toy boy? L'avevi preparata bene la battuta. Come si dice? Ha spaccato. È l'ABC di questo mestiere: mai andare impreparati. Si va preparati, ma mai al 100%. Questa intervista verrà pubblicata subito dopo le elezioni. Facciamo un gioco. Dimmi cosa dirai se vincono i 5 Stelle, cosa dirai se vince il centrodestra e cosa se vince il Pd. Ti posso dire una cazzata populista e demagogica? Che non cambierà un ca.... Ditemi quando mai è cambiato qualcosa in questi 50 anni. Ditemi se c'è un momento di cui uno possa dire: “Ah, come stavamo tutti bene allora". Allora quando? Forse dopo la guerra. Ma dopo? La politica fino ad adesso non ha mai risolto un ca... Solo piccole cose. Berlusconi però t'ha fregato. La discesa in campo? Sai cosa pensarono tutti? Se questo è stato così bravo a far funzionare le sue aziende, figurati se prende in mano l'azienda Italia. E ci credevi? L'avevo visto lavorare da vicino, certo che ci credevo. Continui a raccontarla come un teatrino di pupi, con le imitazioni di Di Pietro, Berlusconi e Costanzo. Ma la verità è che la politica ti affascina. Lo sai che penso? Potrei anche mettermi a fare politica. Tanto i soldi ce li ho e me li sono meritati, perchè sono partito da zero, quindi vado applaudito. Allora mi metto in politica, mi faccio eleggere e voglio che tutti abbiano le medicine gratis. Poi però arrivi lì e ti dicono: “Nun se pò fa' ”. E nun se pò fa’ veramente. È capitato a Berlusconi, è già capitato ai 5 Stelle. “Ma guarda questi", dicevo io. “Stai a vedere che mandano tutti a casa". Vai a vedere oggi: sono rimasti tutti al posto loro. Tutti. Perché devi fare i conti con la realtà dei fatti, con la politica, con il demonio. E vabbé, e maddai. Il demonio vince sempre. E poi? E poi arrivo io. Pensa che può venir fuori.

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