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Elezioni: Renzi, 'Letta? Voti servono. Sosterrò ogni premier Pd'

'Se al Governo prima legge sarebbe un pacchetto di misure per le famiglie'

Redazione ANSA

"Per essere primo gruppo parlamentare, bisogna prendere i voti. E allora il fatto che Letta, Prodi e altri, abbiano annunciato chi il sostegno al Pd chi alla coalizione e all'azione di Paolo Gentiloni, non mi brucia anzi mi fa piacere. Il problema sono i D'Alema che rischiano di far vincere la Lega". Lo dice Matteo Renzi a Repubblica tv. "Sarebbe una falsità enorme dire che sono preoccupato dalle divisioni" Pd: se Mattarella "darà l'incarico a Gentiloni o un altro - ministro o non ministro - del Pd, avrà il mio totale sostegno".

"Ho uno straordinario rapporto con Gentiloni, e chiunque del Pd sarà incaricato dal presidente della Repubblica avrà il mio sostegno. Chi alimenta il congresso interno lo lasciamo fare: io e Gentiloni non litigheremo mai", ha detto Renzi a #Cartabianca su RaiTre. "Chi vive queste elezioni come primarie interne non ha capito che rischiamo di svegliarci con una maggioranza di estremisti. Il Pd ha la squadra migliore, le idee più forti e sono talmente buone che gli altri ce le copiano".

Il leader del Pd era intervenuto anche in mattinata a Mattino Cinque. "Lei - aveva detto - sta parlando con chi da Presidente del Consiglio ha cancellato Imu e Tasi sulla prima casa, anche ricevendo insulti dalla propria parte. Questa cosa non esiste, non sta né in cielo né in terra": così Matteo Renzi, intervistato a Mattino Cinque, ha risposto ad una domanda sulla proposta di Emma Bonino di reitrodurre l'Imu.

"Se il Pd dovesse andare al governo la prima legge che varerebbe sarebbe un pacchetto di misure per le famiglie, costituito da sostegno ai figli minori, alle madri per conciliare la cura familiare con il lavoro, e agli anziani specie quelli con malattie quali Alzheimer o Parkinson".

"Gentiloni non solo è un ottimo premier ma anche un amico, e son contento che tutti ne parlino bene - ha detto ancora Matteo Renzi a Mattino Cinque rispondendo se non sarebbe stato meglio per il successo del Pd indicare Paolo Gentiloni come candidato premier -. Il candidato lo sceglie il Presidente della Repubblica. Noi siamo una squadra e non litighiamo. Quello che deciderà Mattarella avrà il nostro sostegno. I 5 Stelle possono mandare tutte le mail che vogliono, ma se guardiamo la squadra gli italiani sapranno scegliere".

"Io credo che il Pd sarà il primo gruppo parlamentare, spero anche il primo partito - così il segretario Pd, Matteo Renzi, in un'intervista al Messaggero -. Lancio un appello al voto utile: in corsa per essere il primo partito ci siamo solo noi e M5S. Chi non vota per noi, paradossalmente, aiuta l'ascesa dei grillini. Anzi, di un governo M5S-Lega: il rischio è concreto. Noi? Per me è fondamentale ci sia il Pd davanti. Se non sarà così, il Pd è pronto ad andare all'opposizione: non ce l'ha detto il dottore di andare al governo". Parlando della lista dei ministri inviata da Di Maio al Colle, Renzi osserva che "la politica non è il fantacalcio. Tutti sanno che nessuno di quei nomi ha chances di fare il ministro. Ma è una straordinaria arma di distrazione: i 5Stelle erano in un angolo con la storia di Rimborsopoli" e "grazie a questo escamotage nessuno parla più di Cecconi a Pesaro, della Sarti a Rimini, di Dessì in Lazio". Gentiloni può essere la carta vincente? "La carta vincente - risponde - è una squadra di persone per bene e preparate. Gentiloni sta facendo bene il premier e dunque è uno dei nostri assi. Il suo contributo sarà decisivo per vincere il collegio Roma1, la sfida nella Regione Lazio, la partita nazionale". E il rapporto con Emma Bonino? "Non ho niente contro Bonino - afferma -. Siamo alleati, come pure con Lorenzin e la lista Insieme. Certo ci sono elementi di divisione programmatica. Sui migranti la mia linea è quella di Minniti, non della Bonino". Quanto a un possibile governo di unità nazionale, con anche l'M5S, Renzi ritiene "non ci sia spazio per un governo con gli estremisti. E io considero i grillini particolarmente estremisti. Trovo surreale peraltro che desiderino i nostri voti per fare un governo dopo averci insultato per anni".

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