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In biblioteca, gli 8 incontri da incubo che puoi fare

In biblioteca, gli 8 incontri da incubo che puoi fare

Ecco tutti quelli che possono distruggere la tua concentrazione

03 ottobre 2015, 12:12

Redazione ANSA

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In biblioteca, gli 8 incontri da incubo che puoi fare - RIPRODUZIONE RISERVATA

In biblioteca, gli 8 incontri da incubo che puoi fare - RIPRODUZIONE RISERVATA
In biblioteca, gli 8 incontri da incubo che puoi fare - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ci sono giorni in cui ti svegli al mattino ed hai proprio voglia di fare qualcosa di produttivo nella tua giornata. Così ti carichi di quelle 15 tonnellate di zainetto e vai in facoltà, con la speranza che la tua giornata di studio possa andare - per una volta - bene. Così entri, ti siedi, apri i libri e inizi a leggere. Dopo circa 20 minuti, giusto il tempo per trovare la concentrazione e l'evidenziatore del colore giusto, qualcuno distoglie la tua attenzione dal nobile proposito. E tu lo sai, si tratta di uno degli 8 incontri da incubo che puoi fare solo nella tua biblioteca universitaria, come spiega Skuola.net.

#1. Quello con la musica
Ti stai arrovellando da mezz'ora su quel paragrafo di 15 righe senza un punteggiatura relativo all'interpretazione del rituale di accoppiamento dei mufloni, quando inizi a sentire un ritmo neomelodico o deep house in lontananza. Pensi di essere tu ad avere qualche disturbo che ti porta a immaginare musica inesistente, ma poi ti rendi conto del tizio nell'angolo con le cuffione che scuote la testa ritmicamente. Aspetti, magari a breve si renderà conto di avere la musica troppo alta per una biblioteca. Continui ad aspettare. Finisci per abituarti alla musica e scuoti la testa ritmicamente anche tu.

#2. Quello che "ti dico questa che sennò poi mi scordo"
Sei seduto alla tua postazione bello tranquillo che studi intensamente quando i due tizi davanti a te si guardano. "Oh, aspetta ti dico questa che sennò poi mi scordo…". 82 minuti di dissertazione. Tendenzialmente il discorso è futile, tipo il paio di scarpe nuove o il livello di figaggine della nuova ragazza al corso di filologia romanza. Comunque, trincerati dietro alla scusa dei due minuti, i nostri eroi non schioderanno quel sedere dalle loro sedie. Mai. Valida alternativa, quelli che guardano video su YouTube, delizioso ibrido fra gli amiconi e quelli che ascoltano la musica.


#3. Il politicante
"Scusa, posso disturbarti un attimo?" "A dir il vero mi hai già disturbato" è la risposta che vorresti affibbiare, ma cortesia ti impone un neutrissimo "dimmi…". A questo seguirà un'introduzione di 50 minuti sui motivi che dovrebbero spingerti a fare qualcosa, a firmare contro le scie chimiche, a fare una donazione contro i vaccini o a iscriverti a una setta. Alla fine cedi per sfinimento e ti rimetti a studiare.

#4. Il piacione
Come il sopracitato politicante, il piacione ti guarda con aria fetish/attore porno anni '80 da dietro il suo libro. Ti osserva, ghigna, si rimette a far finta di leggere. Ti riguarda, e aspetta che tu lo guardi a tua volta. Com'è ovvio che sia, alzi lo sguardo. "Cosa studi?" Perfetto. Ci mancava anche questo. Il piacione inizia a farsi una pubblicità incredibile, sciorinando tutte le sue qualità: mostra foto di gattini, perché lui è sensibile, fa qualche battuta cui fai finta di ridere, perché è anche brillantemente simpatico, spara due parole straniere che non c'entrano niente, perché è anche poliglotta. Tutta questa propaganda per concludere invitandoti a bere con lui un po' di estratto di benzina alle macchinette. "No, grazie. Sono a posto". Speri che lui abbia capito che non sei interessata. Sappi che non è così.

#5. L'ansioso
L'ansioso è palesemente sotto esame. E probabilmente sotto Redbull assunta in porzioni cospicue, dato che non sta fermo un attimo. Sbuffa, scuote la testa, tamburella con le dita, fa scattare la penna, fa tremare il banco quando scrive (ma che forza ha?), stringe i pugni, tira le dita, si sposta avanti con la sedia, si sposta indietro con la sedia, si alza, si siede, va in bagno, sbuffa di nuovo, controlla il telefono, prende un caffè, sbatte la palettina contro il bicchierino del caffè, butta il bicchierino del caffè, accartoccia le pagine, scrive nevroticamente, sbuffa, si scrocchia le dita, sbuffa. Vi prego, sedatelo!

#6. Il nervoso
Il nervoso si distingue dall'ansioso perché ha deciso di accedere alla biblioteca per sublimante la sua rabbia repressa picchiandosi con qualcuno. Quello che ascolta la musica verrà strozzato con il cavo delle cuffiette, l'ansioso subirà una lapidazione coi libri, i loquaci verranno zittiti a colpi di "shhhhh". Il nervoso pare aver imparato il Levitico a memoria ed è il più grande sostenitore della legge del contrappasso. Peccato che per fare tutto questo, il buon nervoso farà un casino impressionante e diventerà più fastidioso di tutti gli importunatori messi insieme. Però cosa vuoi farci, se provi a dirgli qualcosa potrebbe avere da ridire anche su di te.

#7. La fashion blogger
La fashion blogger ama essere al centro dell'attenzione. Indossa tacchi per far sentire il suo arrivo, sfila avanti e indietro per la biblioteca senza una meta precisa, intrattiene pubbliche relazioni a volume molto alto. Ovviamente, adora i social network: non mancherà di geotaggarsi in biblioteca, annettendo una frase su quanto stia studiando. Se sei una ragazza, la odierai perché è troppo perfetta per essere mattina presto, e il confronto ti farà notare che tu sembri appena uscita da una lotta fra barboni.

#8. L'uomo invisibile
L'uomo invisibile piazza i libri e se ne va. La cosa, di base, non ti nuoce più di tanto, salvo quando la biblioteca è piena zeppa di gente e dovresti sederti. E quel posto è occupato con tutto il necessaire, ma nessuno ne usufruisce. Sei entrato alle 8 ed era già lì, quell'ammasso di roba. Esci alle 19 ed è ancora lì. Del proprietario, però, nessuna traccia. Che sia stato rapito dagli alieni? Indottrinato dalla setta del politicante che finalmente ha trovato un adepto? Oppure è semplicemente invisibile?

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