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Renzi, camorra si combatte corpo a corpo creando lavoro

Il premier nel comizio a Salerno per Vincenzo De Luca

Le Regionali come 'affare' dell'Italia, come nuova scommessa per la quale ogni polemica interna va messa da parte. Il premier si avvicina al rush finale prima del voto del 31 maggio tentando di diradare i dissensi nel Pd e cercando di depotenziare il ruolo del voto delle amministrative come indicatore dello stato di salute del nuovo corso renziano. E, anche per questo, il leader dei Dem arriva nella Campania di Vincenzo De Luca e delle polemiche sugli 'impresentabili' e concede, avvertendo che sulla "legalità il governo non prende lezioni da nessuno", un 'endorsement' chiaro a un candidato sul quale pende la spada di Damocle della legge Severino. E' nel fortino di De Luca, e non a Napoli, che Renzi decide di blindare un candidato da tanti considerato 'non suo'. Del resto, in Campania la partita con il centrodestra è apertissima - Silvio Berlusconi nelle stesse ore parla da Napoli - e il premier sa che, così come in Liguria, va giocata fino in fondo. De Luca ricambia, ringraziando il premier "per il coraggio" di aver fatto rispettare il voto delle primarie e - dice - "avermi dato fiducia in un momento difficile". "I prossimi giorni saranno di impegno totale perché vinca De Luca", replica Renzi.

La cornice è un gremitissimo albergo sul lungomare, dove il premier arriva dopo aver fatto tappa in alcuni 'simboli' dell'amministrazione dello 'sceriffo': l'impianto di compostaggio di Sardone, il porto turistico di Marina d'Arechi, la cittadella giudiziaria per il cui finanziamento Renzi annuncia il via libera del Cipe. Un tour intenso che vede tra l'altro l'europarlamentare (in avanzata gravidanza) Pina Picierno protagonista di un piccolo imprevisto: su una scala del porto turistico inciampa, salvo essere prontamente sorretta da Renzi, che poi sdrammatizza con un abbraccio. Poi, arriva il momento del comizio politico. "Se la Campania sarà amministrata come Salerno il Pil dell'Italia crescerà dallo 0,5% all'1%", è l'endorsement di Renzi che non manca di sottolineare come, anche nei giorni dell'uscita dalla recessione, l'Italia resti a due velocità, con il Sud ancora in mezzo al guado. Quindi è al Pd, e alla minoranza, che si rivolge.

"In Liguria chi ha perso le primarie è scappato con il pallone" e ora "ha l'obiettivo di far vincere Berlusconi", è il nuovo affondo del premier a Pippo Civati e Luca Pastorino mentre alla sinistra Dem sottolinea: "spesso ce ne diciamo di santa ragione, ma prima dei destini personali, del destino del Pd, viene il destino della nostra comunità". Quindi "Stop alle polemiche interne, chi vuol discutere lo farà al congresso", è la 'tregua elettorale' di Renzi, 'accolto' dalle proteste di 50 manifestanti di Cobas Scuola che declinano, peraltro, l'offerta di incontro arrivata dal premier. Incontro che invece il capo del governo tiene con i delegati sindacati dei lavoratori Whirlpool, prima di parlare al fianco di De Luca e assicurare, all'indomani del sì alla legge sugli ecoreati, che "la Terra dei fuochi sarà un'espressione del passato".

E non manca un passaggio sulla camorra - "va combattuta corpo a corpo, creando lavoro" - nelle parole del premier che, già lunedì, tornerà in campo a La Spezia, in quella Liguria dove, probabilmente tornerà nell'ultimo giorno di campagna. Improbabile, invece, che tocchi le Regioni 'sicure', Toscana, Marche e Umbria. E' in Liguria, oltre che in Campania, che il Pd si giocherà il jolly per quel 6 a 1 che rafforzerebbe ancor più, in vista di giugno, la maggioranza renziana.

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