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Tre anni fa il terremoto di Norcia, ricostruzione lenta

Tre anni fa il terremoto di Norcia, ricostruzione lenta

Autorizzati 500 cantieri, ma sono partiti solo la metà

NORCIA (PERUGIA), 05 novembre 2019, 18:22

Redazione ANSA

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Un 'immagine delle macerie che si stanno rimuovendo dall 'interno della Basilica San Benedetto di Norcia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un 'immagine delle macerie che si stanno rimuovendo dall 'interno della Basilica San Benedetto di  Norcia - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un 'immagine delle macerie che si stanno rimuovendo dall 'interno della Basilica San Benedetto di Norcia - RIPRODUZIONE RISERVATA

A tre anni dal terremoto che ha distrutto la Basilica di San Benedetto e interi paesi dell'Italia centrale a ridosso dell'Appennino umbro-marchigiano, la ricostruzione stenta ancora a entrare nel vivo. Il Comune di Norcia ha appena rilasciato la 500/a autorizzazione, come ha sottolineato con l'ANSA il sindaco Nicola Alemanno. Ma, ha aggiunto, le pratiche attese sono circa 2.500 e dei "500 cantieri autorizzati, sono stati avviati soltanto la metà".

Trentasei mesi dopo quel 30 ottobre 2016 - quando alle 7,40 la terra tremò con una magnitudo pari a 6.5 gradi della scala Richter - il tema resta quello dalla lentezza con cui si procede alla ricostruzione nell'intero cratere sismico, che in Umbria affonda le sue radici tra Norcia, Cascia e Preci. Adesso la speranza che le pratiche possano avere una accelerazione è affidata alle modiche inserite dal Governo Pd-M5s nel Decreto sisma che, proprio in queste ore, sta recependo gli emendamenti del caso prima di essere licenziato. Alcuni aspetti saranno ancora da migliorare e questo lo ha sottolineato Alemanno indicando ad esempio il "mancato superamento di alcuni vincoli ambientali che non consente di ricostruire con volumetrie diverse, ma impone il rifacimento dell'immobile identico a quello distrutto dal sisma".

Quello dei vincoli ambientali è solo uno dei lacci che hanno fin qui ostacolato la ricostruzione, ma il vero "tappo", ha evidenziato il sindaco di Norcia, "è stata la difficoltà di mandare avanti le pratiche". "Per via - ha aggiunto - di un impianto legislativo troppo imbrigliato. Con le nuove norme che danno la possibilità ai professionisti di incardinare l'intera pratica confidiamo in una spinta importante al processo di ricostruzione". Così da far lievitare i numeri messi nero su bianco dall'Ufficio speciale per la ricostruzione un paio di mesi fa, qualche giorno prima dell'anniversario della prima scossa, quella del 24 agosto.

Allora erano 1.471 i progetti presentati, dei quali 1.214 per quelli con danni lievi e 257 per gli edifici pesantemente danneggiati. Le pratiche accolte erano 580. Mentre 922 istanze erano state consegnate per ottenere autorizzazioni al miglioramento sismico degli immobili. Sul fronte delle opere pubbliche gli interventi finanziati, sempre in agosto, erano stati 174, per un importo di 183 milioni e 396 mila euro. E proprio sul recupero degli immobili pubblici è arrivata ancora da Norcia la notizia che sono 59 le manifestazioni di interesse giunte al Comune per la ristrutturazione degli uffici a ridosso di Santa Maria Argentea. In generale però, i dati che l'Usr Umbria aveva fornito in agosto "restano sostanzialmente ancora validi, anche se naturalmente alcune pratiche si sono aggiunte alla lavorazione in atto", fanno sapere dalla Protezione civile.

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