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L'analisi / 20 aprile - Colle: 'Basta show'. No a incarico Salvini, ecco Fico

E' alle porte un mandato esplorativo per sondare terreni diversi

Fabrizio Finzi ROMA

Il Colle non permetterà un   quarto show ma concede altri due giorni (di fatto tre, fino a lunedì) al tentativo di Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Il presidente del Senato Casellati ha certificato che ancora permangono "opinioni diverse" tra Lega e Cinque stelle per cui, per Sergio Mattarella, il capitolo "esplorazioni" è chiuso. Possono bastare due giri di consultazioni e uno di esplorazione. Niente incarico a Matteo Salvini, quindi. Mentre è alle porte un mandato esplorativo per sondare terreni diversi, a partire da quello da sempre indicato da Di Maio, cioè un esecutivo M5s-Pd. Il presidente si è preso due-tre giorni di riflessioni rimanendo in modalità di vigile attesa ove mai si materializzi la ratio iniziale dell'intesa, cioè un accordo centrodestra-M5s,  o anche un'apertura a un Governo tra Pentastellati e Lega, che presuppone una clamorosa rottura tra Salvini e Silvio Berlusconi.

Ma la strada è stretta e corta: il Quirinale non aspetterà oltre. Cade quindi l'ipotesi di un pre-incarico a Salvini per tentare ancora una soluzione che la stessa Casellati ha di fatto definito impraticabile. Il presidente ha fin qui assecondato le richieste dei due leader vedendo nell'accordo largo centrodestra-M5s la geometria più solida, la possibilità di un esecutivo con larga maggioranza parlamentare. Per questo rimane in attesa di qualche novità anche se al Quirinale la percentuale di pessimismo è notevolmente cresciuta dopo quanto accaduto ieri al Senato. La logica seguita fin qui dal capo dello Stato rende invece probabile un proseguimento del percorso esplorativo a maggioranze diverse. Luigi Di Maio, che ha consolidato il rapporto personale con il presidente anche grazie all'assunzione di posizioni atlantiste e pro-europee, ha sempre esplicitato una preferenza per l'accordo con la Lega. E Mattarella gli ha dato spazio.

Ma il capo politico dell'M5s ha sempre tenuto in piedi la seconda strada di un accordo con il Pd. Anche se non si può ignorare che fino ad oggi i Dem hanno risposto con un muro di silenzio ai richiami pentastellati, Mattarella potrebbe lunedì seguire la stessa impostazione della prima esplorazione. Quindi un incarico a Roberto Fico - che sarebbe speculare a quello di Casellati - per verificare intese diverse. Forse non solo limitate a un esecutivo M5s-Pd. Intanto domenica si vota in Molise, la cui esistenza è stata confermata all'estero addirittura dal Financial Times. Le decisioni di Mattarella saranno note solo il giorno seguente ma già si parlerà delle elezioni in Friuli. Difficile quindi che una qualunque soluzione possa arrivare prima della fine di aprile. E nelle pieghe di questa crisi difficilissima si confermano tutte le preoccupazioni del presidente: anche le difficoltà per l'ultima ciambella di salvataggio, cioè un Governo del Presidente, non vengono sottovalutate. Oggi ci si è messo pure Berlusconi a minacciare un ritorno alle urne con il Rosatellum. Salvini e Di Maio lo dicono da tempo.

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