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Stretta su reati contro patrimonio e paesaggio, da 7 mesi in Parlamento. Che fine ha fatto?

Stretta su reati contro patrimonio e paesaggio, da 7 mesi in Parlamento. Che fine ha fatto?

Il testo approvato dal consiglio dei ministri nel dicembre del 2016, ora in esame al Senato

24 luglio 2017, 17:38

Alessandra Chini

ANSACheck

La pineta di Castelfusano danneggiata dagli incendi - RIPRODUZIONE RISERVATA

La pineta di Castelfusano danneggiata dagli incendi - RIPRODUZIONE RISERVATA
La pineta di Castelfusano danneggiata dagli incendi - RIPRODUZIONE RISERVATA

In Italia chi appicca incendi è già punito con il carcere ma potrebbe diventare perseguibile anche per un altro reato, quello di danneggiamento del patrimonio paesaggistico. Un reato che prevede una pena severa, il carcere da 1 a 5 anni, e che è contenuto nell'ampio disegno di legge del governo in materia di reati contro il patrimonio culturale.

Il TESTO è in discussione in Parlamento da sette mesi, da quando, il 23 dicembre scorso fu approvato dal Consiglio dei ministri.

All'articolo 1 prevede, tra l'altro, che "chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, non fruibili beni culturali o paesaggistici è punito con la reclusione da uno a cinque anni". 

Il provvedimento è stato approvato dalla Camera il 22 giugno scorso e trasmesso al Senato il 29 giugno. In commissione Giustizia, però, non ne è ancora partito l'esame. E' dunque difficile, anche se non escluso, che possa arrivare il via libera prima della pausa estiva del Parlamento.

Atteso da anni (ci provò nel corso del suo mandato, finito nel 2008, l'allora ministro della cultura Rutelli), il provvedimento, più in generale, introduce nuovi reati, tra cui quello di 'furto di bene culturale' e di 'traffico illecito', e incrementa le pene per ricettazione e riciclaggio legati all'arte. Mentre prevede aggravanti per le devastazioni e i saccheggi, quando questi abbiano colpito beni culturali, musei o aree archeologiche e rafforza gli strumenti di indagine. In pratica, grazie alle pene più severe, saranno possibili anche per i reati contro il patrimonio: arresti in flagranza, processi in direttissima, intercettazioni. E si avrà uno strumento più efficace contro il traffico d'arte. Nel disegno di legge con delega al governo, si elevano ad autonome fattispecie speciali i delitti di distruzione, danneggiamento nonché di deturpamento o imbrattamento di beni culturali o paesaggistici. Si introduce la nuova, autonoma figura di reato di furto di bene culturale. Viene prevista una nuova aggravante per il delitto di devastazione e saccheggio, se ha ad oggetto beni culturali, musei, aree archeologiche. E non solo: viene introdotto un aumento della pena per il delitto di ricettazione, quando riguarda un bene culturale. Si introduce il reato di "illecita detenzione" di bene culturale, si aumenta la pena per violazioni e alienazioni. Tra le aggravanti, quella per il delitto di uscita o esportazione illecite di bene culturale di rilevante valore. Sarà reato anche il possesso ingiustificato di strumenti per il sondaggio del terreno o di apparecchiature per la rilevazione dei metalli in aree archeologiche. Pene più severe poi per la contraffazione di opere d'arte. Viene poi razionalizzata la materia degli sconti di pena e dei benefici per chi collabora con la giustizia e fa recuperare i beni trafugati. Sono assegnati agli organi di polizia le navi, imbarcazioni, gli aeromobili confiscati nel corso di operazioni di polizia giudiziaria a tutela dei beni culturali. Sono infine estese al delitto di traffico illecito di beni culturali le operazioni sotto copertura e i siti civetta su internet già previste per altre, gravi tipologie di delitti.

 

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