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16 maggio, giornata di passioni e intrighi

Winter Sleep, poema da camera turco

Redazione ANSA Cannes

Applausi scoscianti (la proiezione, va detto, era anche quella ufficiale con pubblico) alla prima stampa di Winter Sleep, film del regista turco Nuri Bilge Ceylan (C'era una volta in Anatolia) in corsa per la Palma d'oro di questa 67/ma edizione del Festival di Cannes. E questo nonostante le tre ore e quindici minuti di durata di questo poema da camera turco, tra Bergman e Shakespeare, con un gruppo attoriale che mette fin da adesso una consistente ipoteca per un premio. Tra ironia e lunghi dialoghi in scena il dramma tragico e personale di Aydin (Aluk Bilginer), attore in pensione dai molti volti e molte anime, e ora proprietario di un piccolo hôtel in Anatolia centrale con la sua molto giovane e troppo bella sposa Nihal (Melissa Sozen). Un uomo che, nel suo piccolo confortevole studio nell'albergo dove vive, nutre la sua vanità con articoli su un suo personale sito locale, progetta libri sul Teatro turco e gioca, grazie al suo fascino intellettuale e ai suoi molti soldi, con una realtà provinciale che naturalmente lo rispetta e teme. Ora non si può dire che Aydin non sia affascinate con il suo cinismo e la capacità di essere contro la religione o per la religione secondo il suo piacere e la voglia di misurarsi con le parole.

Giornata dedicata agli intrighi, ai sentimenti e alle passioni che portano all'estasi o alla morte. Il programma di tutte le sezioni sembra misteriosamente sintonizzato sulla stessa lunghezza d'onda mentre lo schermo della spiaggia rimanda il west di Sergio Leone al tempo di "Per qualche dollaro in più". Ma il concorso è per i maestri della nuova cinefilia.

CAPTIVES di Atom Egoyan con Kevin Durand, Scott Speedman, Rosario Dawson. IN CONCORSO. Una bambina scompare per otto anni. Poi alcuni indizi provano che è ancora viva. La polizia e i genitori cominciano la caccia alla verità. Egoyan torna ai suoi temi favoriti (l'infanzia violata, la giustizia negata), con il passo del giallista e la sensibilità dell'artista.

WINTER SLEEP di Nuri Birge Ceylan con Haluk Bilginer, Melisa Sozen, Demet Akbag. IN CONCORSO. Un uomo e due donne, un albergo deserto, la neve che cade nel cuore dell'inverno e l'isolamento che opprime gli individui e li forza ad essere se stessi. Fluviale saga quasi "bergmaniana" firmata dal regista di "C'era una volta in Anatolia".

LA CHAMBRE BLEUE di e con Mathieu Amalric e con Léa Drucker. UN CERTAIN REGARD. E' un amore folle quello che lega un uomo e una donna rinchiusi per scelta in una camera d'albergo, ossessionati dal sesso, alla ricerca delle parole per riempire i vuoti. Ma come spiegare alla polizia che fa irruzione cosa è veramente accaduto quando a terra c'è un cadavere?

L'AMOUR FOU di Jessica Hausner con Birte Schnoink, Christian Friedel.UN CERTAIN REGARD. Sul tema della passione che lega amore e morte ricama anche la cineasta austriaca che divenne celebre per "Lourdes" mettendo in scena una passione romantica ai tempi della Berlino palpitante e libertina del poeta Von Kleist.

GETT, THE TRIAL OF VIVIANE AMSALEM di Ronit e Shlomi Elkabetz con Simon Abkarian e Ronit Elkabetz. QUINZAINE DES REALISATEURS. Una donna chiede il divorzio ma non può ottenere giustizia perché per la legge di Israele il giudice lo concederà solo se il marito ravvisa una "giusta ragione" nella richiesta. Questa è la storia di una battaglia di libertà da parte delle donne in una società che tutela ad ogni costo la tradizione. Nella stessa giornata si vede anche il thriller CATCH ME DADDY dell'esordiente inglese Daniel Wolfe.

SELF MADE di Shira Geffen - SEMAINE DE LA CRITIQUE. Dopo cinque anni ritorna a Cannes l'autrice di "Jellyfish" con un'opera seconda di cui molto si parla e pochissimo si sa. Proprio il fatto che si narri lo scambio d'identità tra una soldatessa israeliana e una lavoratrice palestinese e che il film si regga sul paradosso che nessuno avverta la differenza, sembra aver reso impervio il progetto del film.

HOW TO TRAIN YOUR DRAGON 2 di Dean Deblois - FUORI CONCORSO. Lotte di vichinghi e dragoni in una terra di ghiaccio senza tempo per i pupazzi creati dall'animatore canadese che la Dreamworks considera il nuovo talento della casa. Tra le voci che danno vita ai personaggi nella versione originale, anche Cate Blanchett.

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