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Malala

Malala

La giovane attivista per il diritto all'istruzione delle bambine

10 ottobre 2014, 13:58

Redazione ANSA

ANSACheck

Malala Yousafzai © ANSA/EPA

Malala Yousafzai © ANSA/EPA
Malala Yousafzai © ANSA/EPA

Un vecchio proverbio pashtun dice 'Chi Khuday na ka, Pir Baba sa ka?', ossia 'Se Dio non e'd'accordo, cosa puo' farci Pir Baba? (il famoso santuario nellaValle dello Swat dove la gente prega per trasformare in realta'i propri desideri). E l'adagio si addice bene alla vicenda della giovane studentessa pachistana Malala Yousafzai, che oggi ha vinto il premio Nobel per la pace.   "A me il Nobel?'', aveva detto in una intervista a Dawn Tv, "non ho fatto abbastanza per meritarlo'' e ''c'e' molta gente che invece lo merita, mentre io devo ancora lavorare molto''.

Nata il 12 luglio 1997, Malala e' stata centrata con variproiettili alla testa e al collo dai talebani mentre tornava a casa da scuola nell'area di Mingora, nello Swat. Anche altre due studentesse che si trovavano con lei sul pulmino (Shazia eKainat) riportarono ferite, ma di molto minore gravita'.   Una sua biografia 'Io sono Malala', scritta insieme allagiornalista britannica Christina Lamb, e'  stata pubblicata in Gran Bretagna dove la ragazza vive a Birmingham) e dove e' da tempo considerata una autentica protagonista della lotta per i diritti umani e l'emancipazione femminile.

 Il giornalista Niaz Ahmed Khan, il primo che ospito' Malala in uno studio tv a Mingora quando era ancora giovanissima, haosservato: ''Era un gran talento anche prima di essere famosa.E' intervenuta in numerose attivita' a sostegno dell'istruzionenella Valle dello Swat con suo padre Zaiuddin. Il mondo l'haconosciuta solo dopo l'aggressione dei talebani, ma avevo vistoin lei del talento gia' da molto prima''.  

Il settimanale Time l'ha inserita fra le 100 donnepiu' influenti del mondo, dedicandole anche una copertina e pubblicando un profilo firmato dalla figlia dell'ex presidente Bill Clinton, Chelsea.   Fra i tanti riconoscimenti ottenuti, il primo premionazionale pachistano per la gioventu' e il diritto di prenderela parola alle Nazioni Unite il 12 luglio scorso durante un asessione dedicata al problema dei giovani.   In un messaggio fatto pervenire all'ANSA, il portavoce del Tehrek-e-Taliban Pakistan (TTP), Shahidullah Shahid, non mostrava alcuna esitazione nel rivendicare l'attacco contro la giovane pachistana. ''Stiamo combattendo questa guerra per l'imposizione della sharia islamica, e siamo determinati a rimuovere qualsiasi ostacolo si frapponga su questo cammino'.   ''Abbiamo attaccato Malala - ha proseguito - per il suo approccio antagonistico all'Islam, non per il suo sostegno all'istruzione''. ''L'attaccheremo ancora - aveva concluso gelidamente - se ne avremo l'opportunita'''.  

Parlando del Pakistan e della sua Valle dello Swat, Malala ha confessato a Dawn Tv che ''a Birmingham non c'e' mai il sole''.''Amo la mia terra e mi manca - ha concluso - e spero di tornarci il piu' presto possibile, anche se prima devo studiare molto e dotarmi di quell'arma potente che e' l'istruzione''.

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