Dopo aver cominciato con le durezze e l'oltranzismo del padre fondatore del Front Nazional, Marine Le Pen, 52 anni, ad un certo punto svolta al centro con ancora più determinazione e grinta, arrivando a ripudiare il padre. Ex avvocato, madre di tre figli, due volte sposata e due volte divorziata, nel 2002 si batte contro il referendum per la Costituzione europea (vinse il 'no'). Nel gennaio 2011 viene eletta alla testa del partito che fino ad allora si identificava con il padre. Subito dopo, ottimo risultato al primo turno delle presidenziali (6,5 milioni di voti, pari al 17,90% con il maggioritario a doppio turno). L'operazione di Marine Le Pen è quella di ripulire il partito dagli strascichi xenofobi e razzisti lasciati dal padre. Tanto lui era provocatore, offensivo e antisemita, tanto lei si sforza di apparire conciliante e moderata pur mantenendo la sua chiusura sull'euro e sull'immigrazione in particolare. Rispetto al padre, che nel 2002 realizzò l'exploit di accedere al ballottaggio alle presidenziali (dove fu battuto con l'82% da Jacques Chirac dopo una chiamata generale all'unione nazionale anti-FN), Marine realizza con le Europee 2014 un risultato storico. All'Eliseo viene battuta da Macron, che diventa presidente con il 66,06%, ma lei ottiene comunque quasi 11 milioni. Promettendo poi di "proporre una trasformazione profonda del movimento". Per fare del Front la prima forza di un'opposizione durissima al nuovo presidente della Repubblica. L'anno dopo cambia il nome al partito, che diventa Rassemblement National, con l'obiettivo di allargare le alleanze e quindi i consensi.