In un'intervista, nel novembre 2012, disse di essere abituato a lavorare "sotto pressione, non sotto pressioni". Parole che descrivono bene il piglio decisionista con cui Luigi Gubitosi ha portato avanti l'incarico di direttore generale della Rai. E che probabilmente riproporrà anche in Alitalia, dove si ritrova una situazione per certi aspetti simile (anche se il rosso è ben più profondo) a quella trovata nel 2012 a viale Mazzini: un'azienda da risanare con i conti in passivo, tagli da fare e un contratto scaduto da rinegoziare con i sindacati.
Una sfida non semplice, che rimette in pista il manager napoletano, classe 1961, che nell'ultimo anno e mezzo è rimasto senza incarico, anche se il suo nome è circolato in più occasioni per la guida di varie società , da Ferrovie a Telecom nel 2015 fino al Sole24Ore nell'ottobre scorso.
In Rai, il manager napoletano, classe 1961, è arrivato nel luglio 2012 come successore di Lorenza Lei: accolto subito da una polemica sul suo stipendio (un contratto a tempo indeterminato da 650 mila euro l'anno, che lui chiederà di trasformare in determinato e che dal 2014 sarà ridotto a 240 mila, entro il tetto fissato per i manager pubblici) e con la missione di fare i conti con un passivo di oltre 200 milioni da ripianare. La cura Gubitosi ha portato, attraverso una netta riduzione dei costi, il bilancio della Rai a rivedere un seppur lieve utile (di 5 milioni) già nel 2013, per poi sfiorare i 58 milioni nel 2014.
Nel corso della sua gestione, che si conclude il 6 agosto 2015 con il passaggio di testimone ad Antonio Campo Dall'Orto, Gubitosi conclude anche la quotazione di Rai Way. Gubitosi, una laurea in giurisprudenza alla Federico II, studi alla London School of Economics and Political Science e un master in Business Administration all'Insead di Fointanebleau, ha iniziato la sua carriera nel Gruppo Fiat, dove dal 1986 al 2005 ha ricoperto diversi incarichi: direttore finanziario, vicepresidente e responsabile Tesoreria di Gruppo; è stato presidente del cda di Fiat partecipazioni e membro del cda di Fiat Auto, Ferrari, Cnh, Iveco, Itedi, Comau e Magneti Marelli. Nel 2005 Gubitosi inizia l'avventura nel settore delle tlc, entrando come chief financial officer in Wind Telecomunicazioni, dove diventa a.d. dal 2007 al 2011. Prima di entrare in Rai ricopre il ruolo di country manager e responsabile della divisione corporate and investment banking di Bank of America Merrill Lynch.