PORDENONE - Al via mercoledì pordenonelegge: 633 protagonisti internazionali e 60 anteprime, un festival nel segno della poesia, con l'omaggio al poeta, cui sarà dedicata l'inaugurazione, Pierluigi Cappello, del quale sarà presentata la raccolta "Un prato in pendio" (BUR), con inediti, e del libro di Susanna Tamaro “Il tuo sguardo illumina il mondo”(Solferino).
Gian Mario Villalta direttore artistico di pordenonelegge e anche, innanzitutto, poeta e scrittore e amico personale di Pierluigi Cappello. Nella sua prefazione al libro scrive: "Non si può fare a meno di rievocare la sensibilità di quel Leopardi che per lungo tempo ha “sentito” il mondo dalla sua stanza. E di questa sensibilità troviamo continuo riferimento nell’opera di Cappello. Pierluigi ha cercato in ogni modo, finché ha potuto, di non mostrare la sua condizione. Non voleva che si vedesse neppure in fotografia. Credo che capiamo di più dell'uomo (con incidente) Cappello leggendo le sue poesie di quanto capiamo la sua poesia considerandolo un uomo che ha avuto un incidente.
L'essere poeta è stato per Cappello la sua vita".
A quali episodi, momenti, tappe della vostra amicizia le piace ripensare? "A quando ci vedevamo per cenare insieme (quasi sempre una pizza, a volte portata a casa sua nel cartone). Il piacere di stare insieme si celebrava nella libertà del pensiero e della parola, nella totale arrendevolezza alla simpatia. E se c'era Alberto (Garlini) era ancora meglio.Abbiamo passato serate meravigliose: poche volte si ricorda, in questo periodo dopo la sua morte, che Pierluigi era divertente e sapeva divertirsi".
All'omaggio contribuirà anche Susanna Tamaro col suo libro, vi è capitato di condividere momenti con Pierluigi? "No, ma sono sicuro che quella di Susanna Tamaro sarà una voce che aggiungerà un altro 'volto' di Pierluigi. Non credeva nella condivisione delle amicizie: ognuno si relazionava con lui soltanto e lui soltanto con quello. Anche per me e Alberto aveva due momenti e due intonazioni di sé diverse coltivate singolarmente".
Quale futuro crede che avrà la poesia? "Il 'poetico', come riverbero di ciò che la poesia è, si riversa in vari aspetti dell'esistenza, allontanandosi dalla poesia a mano a mano che il poetico diventa sentimento, poi sentimentalismo, poi cattivo gusto, fino a trasformarsi nel contrario della poesia, ovvero l'idea che vi sia un repertorio di situazioni, immagini, parole poetiche dato. La poesia rinasce ogni giorno, tenace e sconosciuta, da chi poesia vuole leggere e vuole scrivere, lasciando il poetico ai 'mi piace'. pordenonelegge continua su questa strada, che di anno in anno rende più solida, volgendo lo sguardo anche fuori d'Italia, immaginando che grazie al festival e alla sua capacità di mettere in relazione le persone, la passione per la poesia creerà una condivisione ben diversa da quella dei 'mi piace'. Questo si spera".
In collaborazione con:
Pordenonelegge