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Pmi italiane, fare sistema per vincere sfida trasporti Ue

Focus a Eurocamera con CS MARE-GII su Terzo Pacchetto mobilità

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BRUXELLES - Fare sistema: questa la via che le imprese italiane devono percorre per arrivare pronte alle nuove sfide dei trasporti, dalla digitalizzazione alla decarbonizzazione e cogliere le opportunità - miliardi di euro tra risparmi e benefici - che si aprono con il terzo Pacchetto mobilità della Commissione Ue. In un faccia a faccia alla conferenza 'Destinazione Europa in Movimento', organizzata da Fondazione CS MARE e Gruppo di Iniziativa Italiana (GII) al Parlamento europeo, imprenditori e istituzioni Ue hanno delineato le prospettive del settore.

La rotta tracciata da Bruxelles verso la mobilità del futuro, infatti, passa anche attraverso regole comuni per i trasporti combinati di merci, la gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali e il miglioramento delle condizioni di lavoro degli autotrasportatori. A guidare il dibattito, il vicepresidente del Pe Fabio Massimo Castaldo (M5S), gli eurodeputati Daniela Aiuto (Efdd) e Giovanni La Via (Fi), la presidente della Fondazione Cs MARE Evelin Zubin, e il vicepresidente del Gruppo di Iniziativa Italiana (GII) Alberto Mazzola.

"E' giusto che gli operatori sappiano il lavoro che c'è dietro" le proposte Ue, ha spiegato Aiuto, che ha ospitato la conferenza. Davanti ai cambiamenti, però, per rispondervi con successo occorre unire le forze: "le Pmi italiane dovranno rinunciare a un pezzo della loro autonomia per fare sistema" perché, ha avvertito la presidente della Fondazione CS MARE Evelin Zubin, "o si corre tutti insieme" oppure "la singola impresa non riuscirà da sola a superare le difficoltà". Per questo è importante, ha sottolineato ancora Zubin, un "supporto attivo per il mondo imprenditoriale" per "cogliere tutte le opportunità che deriveranno dal cambiamento".

Queste, infatti, secondo le prime stime della Commissione Ue, si calcolano in risparmi totali di 370 milioni fino al 2025 solo sulla raccolta di pedaggi autostradali, 5mila nuovi posti di lavoro con la revisione della direttiva sul noleggio delle auto autonome, 27 miliardi di euro di benefici tra il 2018 e il 2040 grazie alla digitalizzazione dei documenti, con una riduzione dei costi operativi del 25%. Fare sistema, quindi, significa anche "accedere alle risorse Ue" e "sconfiggere i grandissimi danni derivanti dal dumping sociale e salariale" in Europa, ha spiegato Castaldo.

Tra i dossier chiave al centro delle discussioni, anche il taglio delle emissioni entro il 2030, traguardo considerato "fondamentale" da Zubin e La Via, nonché l'ulteriore apertura del mercato ferroviario passeggeri. "Il campo" delle norme Ue "è vasto e riguarda tutto il settore trasporti", ha evidenziato Mazzola, ricordando che, oltre alle "tante pmi", sono coinvolte anche "Ferrovie dello Stato e aziende come Pirelli e Fiat".

In collaborazione con:
Consorzio 906

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