Nella sua seconda parte il Cammino Balteo, il percorso a media e bassa quota della Valle d’Aosta, rientra da Morgex verso Avise e Saint-Nicolas, per poi fare tappa a Leverogne e a Introd. Con il villaggio di Les Combes, vera e propria terrazza panoramica naturale, il paese è stato rifugio estivo prediletto dei Papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Largo poi alla scoperta di specie animali protette e della natura incontaminata nel Parco nazionale del Gran Paradiso con la tappa che da Rhêmes-Saint-Georges porta a Villeneuve, dove si può provare anche la discesa in rafting nella Dora Baltea.
Si passa a Aymavilles, al suo castello dai quattro torrioni merlati e allo spettacolare ponte-acquedotto romano di Pondel, sul torrente Grand Eyvia. A Jovençan ‘La Maison des anciens remèdes’, centro sull’uso delle piante officinali, con un percorso interattivo fa scoprire gli antichi rimedi naturali della Regione alpina. Passando per Gressan e Charvensod si raggiunge Aosta. Crocevia d’Europa e capitale alpina, offre testimonianze di epoca romana (l’Arco d’Augusto, la Porta Praetoria, il Teatro romano, il Criptoportico forense, la cinta muraria) e capolavori medievali, come la Collegiata di Sant’Orso e la Cattedrale con il museo del tesoro. Dalla città capoluogo si torna a Charvensod e quindi a Pollein, dove si trova l’area ‘Grand Place’, dieci ettari di verde attrezzati anche per la pratica degli sport popolari (rebatta, fiolet, tsan, palet). Attraverso Brissogne (che in località Les Iles offre una riserva naturale e un ‘percorso salute’) si raggiunge Saint-Marcel, che ospita l’affascinante sito minerario di Servette. L’itinerario prosegue verso Fenis e il suo castello, il più conosciuto e scenografico della Valle d’Aosta. Seguendo il corso della Dora Baltea si arriva a Chambave, terra di produzione dei famosi ‘Rouge de Chambave’ e ‘Chambave Muscat’, e a Chatillon, dove il paesaggio è dominato dal Monte Zerbion e caratterizzato da ben tre castelli. Da qui si attraversano Saint-Vincent, Montjovet e Issogne e si raggiunge Verrès, con l’antico borgo fondato dai Salassi. Quindi si arriva ad Arnad e poi a Hône, che conserva testimonianze dei primi insediamenti dell’Età del bronzo e del ferro grazie a siti primitivi chiamati barme, ripari sotto la roccia, e a pietre coppellate (rese concave da incisioni che, secondo alcuni studiosi, servivano per svolgere riti religiosi e propiziatori). Passando per Pontboset e le gole selvagge scavate dal torrente Ayasse (è rinomato per la pesca alla trota fario e per la pratica del kayak d’alto corso), si arriva a Bard. Qui, prima di rientrare a Pont-Saint-Martin, è d’obbligo una visita all’imponente Forte di Bard, che lega il proprio nome al passaggio di Napoleone e che oggi ospita il Museo delle Alpi e diverse mostre di livello internazionale.
In collaborazione con:
Cammino Balteo - VdA