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Vinitaly: Cia, produzione (+10%) e valore (+5%) vini solidali

Sono oltre 1.500 le Fattorie sociali

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VERONA - E' una realtà che affianca alla vitivinicoltura un forte contenuto sociale e di welfare: si tratta dei vini solidali, in costante crescita negli ultimi 10 anni. Moltiplicate le etichette con un aumento dei volumi e del valore, quantificabile rispettivamente in un +10% e un +5%. Lo rileva Cia-Agricoltori Italiani che, al suo stand al Vinitaly, ha promosso un evento sul tema con il Forum Nazionale Agricoltura Sociale. Piace, quindi, il vino che non solo è buono al palato, ma che racconta anche storie di solidarietà -osserva Cia-. Sono oltre 1.500 le Fattorie sociali che operano sul territorio italiano e quasi la metà è dedita alla cura dei vigneti e alla produzione di vini. Si tratta di aziende, precisa la confederazione agricola, che svolgono un ruolo decisivo nel welfare rigenerativo, con progetti incentrati sul sostegno e il recupero di soggetti in difficoltà. Non solo disabili, ma anche immigrati, ex detenuti, donne vittime di violenza, anziani. Il mercato di riferimento dei vini solidali è ancora prevalentemente quello interno, però si registrano i primi successi nell'export grazie a cooperative che si sono consolidate nel tempo. Come il caso della cooperativa sociale Agricoltura Capodarco, in provincia di Roma, che oggi vende le proprie etichette anche all'estero.

Un altro elemento distintivo è la propensione delle Fattorie sociali a produrre con metodo biologico -segnala Cia-. Si calcola che circa il 25% delle aziende complessive, entro il 2020, abbandonerà il metodo convenzionale di produzione, virando su quello più naturale. Del resto, la quota di cittadini che, accanto a fattori tangibili come la provenienza o il metodo di conservazione di un prodotto, sta molto attenta a elementi etici, ambientali o evocativi, è in forte espansione. In quest'ottica, conclude Cia, ''il segmento del vino solidale è una frontiera da difendere e valorizzare''.

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