L'Italia "è il secondo partner commerciale della Tunisia con oltre 890 imprese, un volume di scambi commerciali tra i due paesi di 16 miliardi di dinari nel 2018 e un tasso di copertura di circa il 70%". A dirlo è il ministro tunisino dello Sviluppo, dell'Investimento e della Cooperazione Internazionale, Zied Ladhari, in occasione della cena di lavoro che si è tenuta ieri a Milano, dove è stato accompagnato dall'Ambasciatore di Tunisi a Roma e da una folta delegazione di alti responsabili tunisini per incontrare imprenditori e rappresentanti delle maggiori imprese italiane.
L'evento milanese "si inserisce nell'ambito di un Road Show del ministro nelle principali sedi europee e in particolare in Italia - fa sapere l'ambasciata tunisina - e si presenta come l'occasione per promuover il Tif (Tunisia Investment Forum) ossia un importante incontro economico che si terrà a Tunisi il 20 e 21 giugno 2019, ma anche per presentare le molteplici opportunità d'investimento, le vantaggiose agevolazioni e le favorevoli garanzie oggi offerte dalla Tunisia agli investitori esteri".
In termini di investimenti, "anche l'Italia è al secondo posto, con 871 aziende italiane o miste che operano nei settori tessile, alimentare, della pelle, delle calzature, elettrico, meccanico, delle costruzioni e dei lavori pubblici", ha proseguito il mnistro tunisino spiegando che queste aziende "hanno realizzato un investimento complessivo di un miliardo e 784 milioni di dinari e hanno consentito la creazione di circa 68 mila e 700 posti di lavoro".
Proprio la cooperazione finanziaria tra i due paesi "è stata potenziata negli ultimi anni con la firma del Memorandum of Understanding del 9 febbraio 2017 a Roma, in occasione della visita del Presidente della Repubblica in Italia" ha continuato Zied Ladhari nel suo intervento facendo notare che questo memorandum definisce il programma di cooperazione 2017-2020 per il quale sono stati concessi dall'Italia 165 milioni di euro per l'attuazione di progetti di sviluppo in Tunisia.
"Credo che i prossimi cinque anni ci daranno la possibilità di lanciare veramente la Tunisia nel mondo e di portare migliori servizi e standard di vita ai tunisini. Ma abbiamo bisogno che il mondo lavori con noi, per sostenere la nostra democrazia e aiutarci a cambiare", ha concluso il ministro tunisino.
In collaborazione con:
Ambasciata di Tunisi