"Da anni leggiamo previsioni a tinte fosche sul futuro della nostra professione, invece mai come oggi lo spedizioniere è di nuovo al centro dell'attenzione dei mercati e degli investitori". Alessandro Pitto difende la figura dello spedizioniere e ricorda che il settore è interessato da fusioni e acquisizioni, anche dall'esterno, come ad esempio la partecipazione di Msc nella casa di spedizione Savino Del Bene o il perfezionamento del buyout dell'89% del capitale di Ceva logistic da parte di Cma Cgm. Non significa che la professione resterà la stessa, ma non è una razza in estinzione.
"Il futuro di noi spedizionieri si giocherà sulla nostra capacità di trasformarci in service & data providers della logistica. Lo spedizioniere rappresenta oggi più che mai il ponte che unisce il mondo del'industria e il mondo del trasporto e della logistica - continua Pitto - con la logistica che continua a crescere: un mercato che in Italia vale oggi 45 miliardi di euro con un incremento di 4 miliardi negli ultimi cinque anni". La sfida? "Aggiornare e integrare costantemente i servizi trasformandoci in alleati dei nostri partner e i clienti per eliminare i costi legati alle inefficienze" spiega Pitto sottolineando che i veri costi della logistica sono causati "dalle carenze infrastrutturali e dalle inefficienze amministrative e burocratiche e dall'incapacità di fare sistema che complicano e rallentano il nostro lavoro".
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