Video, foto, documenti, strumenti di misurazione di varie epoche per conoscere il rischio sismico, ma anche l'esperienza di un terremoto da vivere in prima persona e in sicurezza grazie a un simulatore. E' stata inaugurata venerdì 12 ottobre 2018 ad Aosta la mostra itinerante 'Terremoti d'Italia - Il fenomeno, la storia e l'organizzazione del Sistema di Protezione Civile regionale'. All'evento ha partecipato anche il capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli. Insieme al vice presidente della Regione Elso Gerandin e all'assessore alle Opere pubbliche e territorio, Stefano Borrello, ha presentato inoltre l'ottava edizione della campagna nazionale 'Io non rischio, buone pratiche di protezione civile', tradizionale occasione di incontro tra i volontari e la popolazione per diffondere la cultura della prevenzione del rischio. “Abbiamo voluto portare ad Aosta la nostra mostra itinerante, che comprende anche una tavola vibrante, - ha spiegato Borrelli - per far toccare con mano gli effetti di un terremoto, il nostro è un paese sismico, gli effetti del terremoto sono particolarmente devastanti la nostra memoria tende a dimenticare le cose negative e noi non dobbiamo però dimenticare i rischi a cui siamo esposti e dobbiamo cercare di mettere in atto queste buone pratiche di protezione civile”. Il vicepresidente della Regione Elso Gerandin ha evidenziato “l’importanza di conoscere come ci si deve comportare in caso di catastrofi per poter mitigare gli effetti degli stessi eventi”. Inoltre l’assessore Stefano Borrello ha ricordato l’impegno regionale nella programmazione degli interventi di messa in sicurezza in ambito scolastico.
La mostra itinerante è ospitata nell'area Espace Aosta fino al 12 novembre. La sua nascita risale al 2007, per ricordare l'anniversario di alcuni eventi particolarmente significativi della storia sismica italiana: il decennale del terremoto che colpì l'Umbria e le Marche il 26 settembre 1997, il quarantennale del terremoto del Belice del 15 gennaio 1968 e il centenario del terremoto di Messina e Reggio Calabria del 28 dicembre 1908.
Solo nel ventesimo secolo, sono stati 60 i terremoti che hanno provocato danni gravi. Venti di questi hanno avuto effetti distruttivi tali da provocare la morte di 120 mila persone, oltre che la devastazione di interi centri urbani e la paralisi delle attività produttive nelle aree colpite. Grazie agli studi svolti negli anni, oggi si sa che la metà del territorio italiano è soggetto a elevata pericolosità sismica e che in questa parte di territorio vive il 40 per cento della popolazione. Ma negli anni si è imparato che dai terremoti ci si può difendere, attraverso la conoscenza del fenomeno fisico, la memoria storica dei terremoti del passato, la consapevolezza dei comportamenti da adottare per ridurre il rischio. E se ancora non si può prevedere quando, dove e con quale intensità si verificherà il prossimo terremoto, si sa con certezza che la gravità dei suoi effetti dipende dall'uomo.
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Mostra Terremoti d'Italia