BERGAMO - Con oltre 120 miliardi di beni venduti all'estero nel 2017, la Lombardia è la prima regione italiana esportatrice, rappresenta da sola quasi un terzo dell'export nazionale e ha saputo beneficiare della crescita globale in ripresa, realizzando un balzo del 7,5% (+7,4% il dato nazionale). Lo evidenziano i dati diffusi da Sace Simest, il polo dell'export e dell'internazionalizzazione del gruppo Cdp, in occasione della prima tappa del roadshow per presentare la Mappa dei rischi 2018 che si è tenuta a Bergamo. L'export lombardo, riporta lo studio, è prevalentemente concentrato verso i Paesi dell'area Ue e ha ancora ampi margini di diversificazione verso nuove destinazioni con profili di rischio più elevati e grande potenziale di business: tra queste, la Country Risk Map rileva ad esempio la Cina, il Messico, gli Emirati Arabi Uniti e l'India.
"Le imprese lombarde hanno da tempo avviato un percorso di sviluppo all'estero di successo, convinte che export e internazionalizzazione siano leve imprescindibile per la crescita e la competitività" ha sottolineato l'amministratore delegato di Sace, Alessandro Decio. "Consapevoli del forte potenziale di questo territorio - ha aggiunto - siamo vicini alle eccellenze produttive lombarde, e in particolare a quelle bergamasche, che attraverso il nostro punto di contatto presso Confindustria Bergamo, potranno conoscere tutte le soluzioni offerte da Sace Simest e cogliere le migliori opportunità provenienti sia dai avanzati già consolidati sia da quelli emergenti". Nell'ultimo anno il polo Sace Simest ha servito 5700 aziende lombarde, in prevalenza pmi, mobilitando oltre 3,6 miliardi di euro di risorse a sostegno di export e investimenti.
Secondo l'analisi di Sace l'export della Lombardia non dovrebbe risentire della recente politica dei dazi su acciaio e alluminio imposta dalla presidenza di Donald Trump negli Usa, vista l'esenzione concordata al mercato comune nel suo complesso. Tuttavia è importante tenere monitorata l'evoluzione delle relazioni che, in caso di un'escalation, potrebbero colpire soprattutto il settore automotive lombardo, molto importante per l'economia della provincia bergamasca. Il presidente di Simest, Salvatore Rebecchini, ha sottolineato come 'Per continuare ad essere competitivi in un mondo in cui le barriere stanno aumentando, occorre puntare non solo sull'export ma anche sulla produzione all'estero, affiancando il Made in Italy con il Made with Italy".
Al centro dell'incontro anche le testimonianze delle aziende protagoniste dell'export bergamasco Serioplast, Gfm, Brembana & Rolle che si sono confrontate con gli esperti di Sace Simest sulle strategie per affrontare i mercati internazionali. "In una provincia come la nostra, fortemente votata all'export, è fondamentale poter contare su strumenti efficaci, tarati sulle reali esigenze delle imprese" ha sottolineato il vice presidente di Confindustria Bergamo, Aniello Aliberti. Il riferimento, ade esempio, "è alla possibilità della copertura assicurativa singola o all'emissione di garanzie e cauzioni in tempi rapidi. Il crescente interesse delle nostre imprese verso Sace e Simest conferma che siamo nella giusta direzione e che ci sono spazi per un'ulteriore crescita della collaborazione" ha concluso
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Sace