di Daniela Giammusso
ROMA - Autore complesso e tra i più amati della sua generazione, cantore dell'epica della middle class americana soprattutto con la trilogia di Frank Bascombe, Sportswriter, Il giorno dell'Indipendenza (con cui ha vinto il Pen Award e il Pulitzer) e Lo stato delle cose, Richard Ford torna in Italia e sarà a Capri (NA) nel week end, protagonista della XXI edizione del Premio Malaparte.
Tra i più grandi appassionati della sua narrativa, per loro stessa ammissione, sono infatti i giurati del prestigioso Premio, (il presidente Raffaele La Capria con Leonardo Colombati, Giordano Bruno Guerri, Giuseppe Merlino, Emanuele Trevi e Marina Valensise, cui da quest'anno si è aggiunto Silvio Perrella), che seguono i suoi romanzi da parecchi anni. Un'attenzione cresciuta l'anno scorso con l'uscita di Tra loro (ed. Feltrinelli), toccante romanzo che Ford ha dedicato alla memoria dei suoi genitori e a quell'America piena di sogni, vivace e avventurosa degli anni Quaranta e Cinquanta. E nella due giorni del Premio sulla sua narrativa, è stato proprio Ford a suggerire il tema del dibattito in programma domani, sabato 29 settembre: New intelligence and how it finds its way into fiction. ''Penso che ci sia ''new intelligence'' (o new knowledge, nuova conoscenza) - spiega lo scrittore - quando una storia o un racconto suggeriscono al lettore qualcosa di importante che prima non era conosciuto. Può accadere in molti modi, formali e informali. Ho iniziato a pensarci qualche anno fa, quando ho letto sulla Paris Review un'intervista a Umberto Eco, dove sostiene che un 'intellettuale' è chi crea o scopre nuova conoscenza. Lì ho compreso che in generale negli Stati Uniti gli scrittori non sono considerati intellettuali, mentre in Europa sì. Ma, per quanto mi riguarda, quello che cerco costantemente dalla letteratura è proprio il frutto di intelletto: nuova conoscenza, nuova intelligenza''. A discuterne, nella Sala Consiliare del Municipio, membri della giuria, giornalisti e scrittori, tra cui sono annunciati Mauro Covacich, Diego De Silva, Lorenzo Marone e Pier Luigi Vercesi. Secondo tradizione, la premiazione ufficiale avverrà domenica 30 settembre alle 11.00, alla Certosa di San Giacomo, con discorso dello stesso Ford.
Dopo la coreana Han Kang dello scorso anno, il Malaparte - nato nel 1983 per iniziativa dello scrittore Alberto Moravia e della collezionista d'arte e mecenate Graziella Lonardi Buontempo, ripreso nel 2012 ad opera di sua nipote Gabriella Buontempo e andato negli anni a grandi star come Anthony Burgess, John Le Carre', Isabel Allende - torna così ancora a una penna americana, dopo Elizabeth Strout e Donna Tartt. ''Se mia zia Graziella negli anni Ottanta e Novanta aveva festeggiato 14 vincitori - racconta Gabriella Buontempo - noi siamo arrivati a quota sette: la metà. Un bel traguardo, soprattutto perché, anno dopo anno, manteniamo alta la qualità del Premio, che era il patrimonio più importante da preservare''.
Per il settimo anno consecutivo, il Premio è supportato da Ferrarelle SpA, che lo ha inserito tra le sue più significative iniziative nella Responsabilità Sociale. ''Questi sette anni al sostegno del Malaparte - commenta Michele Pontecorvo Ricciardi, vicepresidente Ferrarelle SpA - dimostrano quello in cui ho sempre creduto: l'acqua e i libri sono i due veri elementi essenziali alla sopravvivenza dell'uomo''
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Premio Malaparte