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Prima porta del Battistero, 'nata da una competizione'

Verdon: 'Per mostrare superiorità Firenze pure arte monumentale'

Firenze ANSAcom

Un capolavoro nato dalla competizione, di Firenze verso le altre Città stato della Toscana e della corporazione dei mercanti dell'Arte di Calimala rispetto all'Arte della Lana. Lo racconta Timothy Verdon, direttore del Museo dell'Opera di Santa Maria del Fiore, a proposito della prima porta bronzea del Battistero, realizzata da Andrea Pisano tra il 1330 e il 1336.

Firenze dopo aver portato alla vittoria i guelfi a Campaldino nel 1289, "voleva dimostrare la sua superiorità anche nell'arte monumentale". E se tra il 1300 e il 1310 cominciò a decorare la facciata della suo Duomo con statue e rilievi di Arnolfo di Cambio in "risposta a quelle realizzate da Giovanni Pisano per la cattedrale senese", quando mise mano al Battistero, optando per arricchirla con porte di bronzo, lanciò una sorta di sfida a Pisa la cui Primaziale era l'unica chiesa in Toscana ad averne. "Firenze - racconta Verdon - avrebbe prodotto porte più magnifiche e più moderne di quelle romaniche pisane".

Più casalinga l'altra 'competizione': l'Arte di Calimala, che aveva costruito il Battistero, vedeva "minacciato il suo prestigio dal magnifico inizio dato dall'Arte della Lana al nuovo Duomo, dove la decorazione scultorea segnava la coeva svolta dai modi bizantini verso un'arte più naturale. Moderne erano le statue di Arnolfo, arcaici invece i mosaici duecenteschi" del Battistero. Optò così per "una politica diversa: non più statue in marmo, ma grandi porte di bronzo sul modello di quelle di Pisa", con varie differenze, la più evidente legata all'impaginazione delle scene, "a Firenze insistentemente gotica", con riquadri di derivazione francese. Un rimando all'arte d'oltralpe, allora considerata 'moderna', probabilmente voluto dall'Arte di Calimala "preoccupata di mettere in evidenza il proprio carattere internazionale e la conoscenza dell'elegante stile parigino, in confronto all'Arte della Lana, il cui maestro prescelto, Arnolfo di Cambio, aveva elaborato invece un idioma legato all'antica Roma, non alla Parigi contemporanea".

 

In collaborazione con:
Opera Santa Maria del Fiore

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