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A Verona apre Marmomac, settore da 22 mld dollari fatturato

Italia nel 'G6' del marmo, e firma accordo con Cina

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VERONA - Con un giro d'affari globale di 22 miliardi di dollari e sei paesi - tra i quali l'Italia - che rappresentano il 71% del prodotto lapideo mondiale (superando i 140 milioni di tonnellate), il settore del marmo si conferma in crescita. Dati che arrivano dalla 52/a edizione di Marmomac, il maggior appuntamento internazionale per il settore del marmo, dal prodotto alla tecnologia, fino al design, inaugurato questa mattina a Veronafiere, dove proseguirà fino a sabato 30 settembre.
La Cina si conferma primo produttore con un terzo dei volumi e con l'India (16%) detiene circa il 50% dell'attività estrattiva globale con Turchia, Brasile, Iran e Italia nel "G6" del marmo, comparto che nello scorso anno ha visto salire l'impiego pro capite da 243 a 252 metri quadri ogni mille abitanti, con un incremento del 3,7%. In questo contesto oggi a Marmomac l'ente fieristico scaligero sigla un accordo strategico di partnership con la China North International Stone di Quingdao, la più importante realtà cinese del comparto lapideo. I dati dell'export dei primi sette mesi dell'anno - ha detto il sottosegretario allo Sviluppo economico, Ivan Scalfarotto - fanno segnare +26% con la Cina, quindi le nostre esportazioni stanno andando molto bene". "Noi - ha aggiunto - stiamo facendo un grosso investimento su un mercato di grande interesse, non solo nel settore del marmo e della pietra e di quelle tecnologie, ma in tutti i settori, dall'agroalimentare alla meccanica fino alla moda. Sono oltre un miliardo e 300 milioni di persone, un'economia che si sta trasformando molto rispetto a quella che eravamo abituati a conoscere, ovvero di una produzione a basso costo". "La Cina sta diventando un partner tecnologico importante e l'accordo di oggi fa parte di un lavoro che stiamo facendo con attenzione" ha concluso Scalfarotto. La filiera del marmo vede l'Italia al secondo posto per export dietro alla Cina, con un saldo commerciale positivo per oltre 2,5 miliardi di euro. A rappresentare questo settore alla rassegna veronese sono presenti più di 1.650 aziende espositrici (64% estere) provenienti da 56 nazioni e circa 67mila operatori in arrivo da più di 140 Paesi.
"Marmomac - ha spiegato Maurizio Danese - è la manifestazione più internazionale che abbiamo, perché abbiamo visitatori da oltre 140 paesi. Se pensiamo che in tutto il mondo ci sono circa 200 nazioni, direi che Marmomac è davvero una fiera internazionale a 360 gradi. "Cresciamo con i numeri - ha continuato Danese -, abbiamo le prevendite con un incremento dell'8% rispetto all'anno scorso, crescono anche gli espositori da 52 a 56 nazioni, abbiamo registrato il sold-out cinque mesi fa. Quindi è una manifestazione di grande successo sotto ogni punto di vista".
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha sottolineato la forte connotazione territoriale per questo settore che dà segnali di ripesa dopo una lunga crisi, anche se il dato complessivo del marmo Made in Italy segna un calo del 7,1% dopo 6 anni di crescita costante: "Si scrive marmo e si legge Veneto, visto e considerato che abbiamo un terzo dell'export nazionale che vale quasi un miliardo di euro, quello di tutta l'Italia vale 2,9 miliardi". "Siamo grandi produttori di tecnologia - ha aggiunto -, ricordo che l'Italia è il primo produttore mondiale e il Veneto in questo contesto fa la parte del leone". "Sono dati che ci portano subito a Verona e nel Veneto, e non possiamo non ricordare le nostre 1500 imprese che vivono di questo settore" ha concluso il governatore Zaia.
A Marmomac sono attese delegazioni commerciali di top buyer e architetti da 58 paesi, 26 nazioni in più rispetto all'edizione dello scorso anno. Pietra naturale, dai prodotti grezzi ai semilavorati e finiti, dai macchinari, tecnologie e accessori per la lavorazione fino alle ultime applicazioni nell'architettura e design; sono tutte le declinazioni del marmo protagoniste all'edizione 2017. L'industria lapidea italiana conta oltre 3.200 aziende e 33.800 addetti e nel 2016 ha raggiunto na produzione di 3,9 miliardi di euro, per il 74% destinata all'estero.

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