"Non basta concedere mezzo punto di riduzione di tassazione o fare riferimento a semplificazioni e agevolazioni per pochi. Bisogna intervenire sulle gravi vessazioni che lo Stato perpetra nella determinazione della procedura della tassazione". È il messaggio del presidente del network di imprese e professionisti Valore impresa, Gianni Cicero, al convegno 'Un fisco da rottamare per sostenere lo sviluppo'.
Cicero indica come temi centrali su cui intervenire la deducibilità dei costi, la tassazione per cassa e non per competenza e il divieto di compensazione dei crediti IVA. "Oggi sembra che, per una regia occulta, non si tenda s far nascere sviluppo ma a far chiudere le imprese", osserva il presidente di Valore Impresa.
Valore impresa calcola che il 20 agosto 2020 "le campane delle chiese suoneranno a lutto" per le tante morti di piccole imprese, con l'entrata in vigore dei limiti per la fallibilità imposti dal nuovo codice sulla crisi di impresa. Il tempo per "uno shock fiscale a favore delle imprese" con le parole del presidente di Pmi Italia, Tommaso Cerciello, stringe.
Dalla politica arriva un messaggio di apertura. Il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, dichiara che "la piccola impresa nella crisi ha dimostrato di essere aiutata e valorizzata e anche il disco deve fare la sua parte". Per questo è disposto ad aprire con le associazioni "un confronto serio e approfondito già dalle legge di bilancio e dal decreto fiscale".
Anche la presidente della Commissione Finanze della Camera, Carla Ruocco, propone un tavolo di discussione. "Sin da quando è iniziata la mia esperienza in commissione - racconta Ruocco ho proposto la semplificazione fiscale come tema fondamentale e ho supportato una proposta di legge di 36 articoli confluita nel decreto crescita".
Interviene anche il vicepresidente della Camera, Davide Rampelli di Fratelli d'Italia, che invoca una svolta nella politica fiscale: "un governo responsabile dovrebbe puntare sull'aumento della ricchezza, non si possono continuare a fare manovre ridistributive, come dice Conte, se non ci sono risorse da redistribuire". Sulla stessa linea, il senatore Claudio Durigon della Lega, si augura che "finisca la fase assistenzialista perché oggi il punto fondamentale sono le aziende".
Sono diversi i parlamentari presenti da Massimo Garavaglia della Lega, che propone di "ribaltare la frittata" e scrivere le norme per le piccole imprese e deroghe per quelle grandi, a Lucio Malan di Forza Italia, che denuncia i costi enormi di un paese con "ganasce e controlli a ogni passo" e Andrea De Bertoldi di Fratelli d'Italia. Mentre per il mondo delle imprese intervengono anche il presidente di Uni, Mario Burlò, e il vicepresidente di Aepi, Diego Moscheni.
In collaborazione con:
Valore Impresa