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Giffoni: Nigro, sì a Ozpetek senza neppure copione

"Mi manca personaggio un po' schizofrenico o cavalcare un drago"

Salerno ANSAcom

"Ho detto di sì a Ferzan al buio, senza sapere nemmeno quale fosse il mio personaggio, tendi a fidarti di uno come lui. Ero nel parcheggio della mia palestra sotto il sole e mi è arrivata la sua telefonata: 'Vuoi fare una parte nel mio film?' e io ho detto subito sì. Ho fatto bene perché mi sono divertito tantissimo". Lo racconta Filippo Nigro, nell'incontro con la platea del Giffoni Film Festival, parlando della sua partecipazione al film di Ozpetek La dea Fortuna, con Stefano Accorsi e Edoardo Leo, di prossima uscita. E aggiunge: "E' la mia terza volta con lui. Non ci lavoravo da La finestra di fronte, che considero il 'mio' film".
Nigro, che sullo schermo ha interpretato tanti ruoli diversi dal politico corrotto Amedeo Cinaglia nella serie Netflix "Suburra" a Ponzio Pilato in "Barabba" e ricorda in modo assai onesto anche tutti i provini cui non è stato preso, parla anche di come vorrebbe interpretare un personaggio molto diverso da quello che finora gli è stato chiesto: "Vorrei fare qualcosa di meno posato, lavoro quasi sempre sulla sottrazione e invece vorrei farlo di più sull'eccentricità e la follia. Chi mi conosce mi dice spesso che nella vita reale sono una mitraglia, sul set ho sempre interpretato personaggi pacati, vorrei qualcuno un po' schizofrenico...". Quando poi qualcuno gli ricorda un suo recente tweet su Il trono di spade dice ridendo: "Ecco me lo ero perso e poi qualche mese fa ho recuperato vedendo le stagioni tutte assieme. Bellissime! Ecco sullo schermo mi sarebbe piaciuto anche fare qualche battaglia epica di quelle. Oppure cavalcare un drago...".
Su "Suburra", la cui produzione della terza stagione inizierà a breve, Nigro non si sbilancia: "Non so davvero nulla, a parte il fatto che saranno sei puntate invece che otto. Proprio niente, Cinaglia per quanto ne so potrebbe anche essere ammazzato durante la prima puntata".
Sul festival di Giffoni, Nigro che ricorda di essere stato un ragazzino molto introverso, nerd, un po' strano ("ero anche sonnambulo"), spiega: "Mi piace molto incontrare i ragazzi. Nonostante il momento politico, le crisi, i problemi vari, io sono ottimista e penso che la loro età sia 'una figata'. Hanno tanti mezzi più di noi, basta guardare come possono usare il telefono anche per fare film e altro... Ma non dirò loro 'dovete fare quello e quell'altro' perché mi fa sentire vecchio".

In collaborazione con:
Giffoni Film Festival

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