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  • Congresso della 'Dante', l'italiano colori il mondo
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Congresso della 'Dante', l'italiano colori il mondo

Nel pluralismo, con qualità e cultura. A Bari congresso nel 2023

BUENOS AIRES ANSAcom

L'83/o Congresso della 'Società Dante Alighieri' "è stato una vera rivelazione, non solo dell'ampiezza della nostra realtà, ma delle sue potenzialità, che ci permetteranno di affrontare il mandato che esso ci ha consegnato di 'colorare di italiano la globalizzazione'": lo ha sostenuto oggi a Buenos Aires, il presidente dell'associazione, Andrea Riccardi.

Concludendo i lavori della 'tre giorni' svoltasi nella sede dell'Università cattolica argentina (UCA), Riccardi ha sostenuto che "oggi la 'Dante' è un valore politico. La lingua unisce - ha detto - la 'Dante' unisce, ed è portatrice di un umanesimo che unisce". L'ultima giornata del Congresso è cominciata con una tavola rotonda sulle 'Prospettive future dell'italiano in Argentina', seguita da un'altra intitolata 'Da Dante a Borges', a cui hanno partecipato, fra gli altri, il segretario generale Alessandro Masi e Maria Kodama, moglie dello scrittore Jorge Luis Borges. Kodama ha rivelato che suo marito "portava sempre con sé la 'Divina Commedia'. Lui non conosceva l'italiano, ma leggeva e rileggeva le frasi del poema cercandone di captare il messaggio profondo. E diceva che 'nessuno come Dante era stato capace di captare con poche parole l'anima'". Da parte sua Masi ha osservato che "affrontando l'opera di Borges ho sempre pensato di entrare in un labirinto, un percorso misterioso di parole. Un labirinto fantastico che si percorre ed a volte finisce con un muro cieco". Inoltre le centinaia di partecipanti hanno potuto vedere un video, realizzato da Rai Teche e mai trasmesso nella sua integralità, di una delle ultime interviste di Andrea Camilleri.

Lo scrittore ha ripercorso la sua lunga vita professionale, rivelando anche l''amore-odio' per il suo principale personaggio, il commissario Montalbano, e parlando delle sue esperienze di produttore di programmi e di formatore di attori". Nel suo intervento Riccardi, ritornando sul concetto di 'globalizzazione all'italiana', ha osservato che spesso si usa questo termine come approssimazione". Invece, ha assicurato, "il nostro proposito è di colorare il mondo con l'italiano nel pluralismo, ma sempre con attenzione alla qualità". Noi "vogliamo affermarlo come un gusto, il gusto italiano che unisce e che va dalla cucina alla qualità dei rapporti".

Si tratta di una proposta di un gusto per la vita italiana, bella, profonda e umana, non aggressiva però, e senza pretese egemoniche". E per questo, "sostengo con forza che questo non è il congresso del lamento, perché il lamento fa parte della 'grotta della nostalgia' e del residuale, mentre noi avanziamo con le armi della simpatia e dell'amicizia".

Infine Riccardi ha annunciato che, con le facoltà che gli riconosce il nuovo statuto, ha proposto che il prossimo congresso si svolga nel 2023 a Bari, con un tema provvisoriamente individuato come 'L'Italiano fra Oriente e occidente". Domani, ultima tappa dell'avventura argentina, la 'carovana della 'Dante' si trasferisce a Rosario, dove nel locale Museo Castagnino sarà inaugurata la mostra 'Lucio Fontana. Los origenes', dedicata all'artista che è stato definito "il più italiano degli argentini ed il più argentino degli italiani".

In collaborazione con:
Società Dante Alighieri

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