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Sa Die: "Procurade 'e moderare" inno ufficiale della Regione

Consiglio regionale approva legge con qualche astensione

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CAGLIARI - E' ufficiale, la Regione sarda ha il suo inno. Si tratta del brano "Su patriotu sardu a sos feudatarios", meglio noto come "Procurade 'e moderare", scritto dal nobile magistrato di Ozieri, Francesco Ignazio Mannu, durante i moti antifeudali del 1794. Il Consiglio regionale l'ha adottato oggi, nel giorno delle celebrazioni di "Sa die de Sa Sardigna", la Giornata del popolo sardo, con 32 voti favorevoli, ma non all'unanimita', viste le astensioni di Fratelli d'Italia, Forza Italia e Riformatori. Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, primo firmatario della proposta di legge, nella relazione ha citato un verso del canto: "Su mundu de' reformare sas cosas ch'andana male" ("Il mondo deve riformare le cose che vanno male"). "Questo verso esorta e incoraggia al cambiamento e alla svolta - ha detto - il riconoscimento ufficiale dell'inno contribuisce, per il suo significato storico e simbolico, per la lingua con la quale e' scritto e per il valore del testo, a sottolineare i caratteri identitari dell'autonomia".

L'inno sara' recepito nella legge regionale del 1999 con la quale e' stata adottata la bandiera della Sardegna. La scelta dell'inno non era scontata, altre due opzioni erano in campo: "Dimonios", il canto della Brigata Sassari composto dal capitano macomerese Luciano Sechi nel 1994, e "No potho reposare" - testo d'amore scritto nel 1915 dall'avvocato di Sarule Salvatore Sini e musicato da Giuseppe Rachel. Il primo incontrava il favore del gruppo di Fratelli d'Italia, il secondo era il preferito dal capogruppo del Partito dei sardi, Gianfranco Congiu. Chi si e' astenuto (Fdi, Forza Italia e Riformatori), l'ha fatto perche' "la scelta non e' stata condivisa". Prima del voto finale ha detto la sua anche il presidente della Regione, Francesco Pigliaru: "Adoro Dimonios, ma mi sono convinto che oggi stiamo facendo la scelta migliore perche' credo che, contro chi impone ingiustizie, sia giusto ribellarsi sempre ma in nome di una nuova visione del mondo contro ogni rischio anche contemporaneo di chiusure e pericolosi oscurantismi".

In collaborazione con:
Consiglio Regionale Sardegna

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