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Mostre: i tesori di Caravaggio e Tiepolo a Prato

In collezioni Banca Popolare di Vicenza, tanti 'ritorni a casa'

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Opere di Bellini, Caravaggio e Tiepolo, Tintoretto e tanti altri protagonisti della pittura toscana e veneta tra il Quattrocento e il Settecento sono esposte dal 5 ottobre al Museo di Palazzo Pretorio a Prato: sono le più importanti opere d'arte della collezione della Banca Popolare di Vicenza, alcune delle quali mai esposte finora al grande pubblico. L'esposizione, a cura di Fernando Rigon, sotto l'alto patronato della Presidenza della Repubblica Italiana e con il patrocinio della Regione Toscana, è promossa e organizzata dalla Banca Popolare di Vicenza e dal Comune di Prato. Quattro le sezioni in cui si articola l'esposizione delle 86 opere tra tavole e tele. La prima ruota intorno ai soggetti pittorici a tematica religiosa, con la Crocifissione di Giovanni Bellini o la Coronazione di Spine del Caravaggio e ancora la Madonna col Bambino e San Giovannino di Jacopo Bassano e quella di Filippo Lippi. La seconda sezione espone invece opere i cui soggetti affondano le radici nell'eredità culturale del mondo greco e romano. Fonte di ispirazione sono la mitologia e gli dei dell'Olimpo, gli eroi e i personaggi celebri dell'antichità classica, dall'Apollo di Cesare Dandini all' Entrata di Alessandro Magno in Babilonia di Gaspare Diziani. Dedicata al ritratto, invece, la terza sezione che passa in rassegna le opere toscane e venete, soprattutto del Rinascimento, con due approfondimenti riservati ai ritratti ufficiali della Serenissima e a quelli dei Santi, con opere di Santi di Tito e Tintoretto. Completa l'organizzazione espositiva una sezione dedicata alla natura attraverso i dipinti di Zuccarelli, Zais, Chimenti, Scacciati.
Le collezioni d'arte della Banca Popolare di Vicenza sono custodite a Palazzo Thiene, opera del Palladio e sede storica della banca: non solo i dipinti della pinacoteca, con opere che arrivano fino al XIX secolo, ma anche sculture di Arturo Martini, la raccolta di stampe settecentesche dei Remondini e la collezione di ceramiche popolari venete dell'Ottocento nonchè la collezione di "Oselle veneziane", l'unica raccolta completa al mondo visibile al pubblico delle rare monete coniate dai dogi veneziani.
Per questa ultima collezione si è trattato di un ritorno a casa, in Veneto: le "Oselle" sono state raccolte in dieci anni di ricerca di un patrimonio che era prima disperso. Ma il recupero, anzi il "ritorno" delle opere d'arte, è uno dei fronti su cui è maggiormente impegnato l'istituto bancario, per tentare di ricomporre, almeno in parte, il patrimonio pittorico veneto andato disperso nei secoli nel mondo. In oltre 10 anni la Banca, attraverso l'iniziativa "Capolavori che ritornano", ha riportato in Veneto capolavori da ogni parte del mondo, spesso anche con modalità avventurose e sorprendenti. Ad esempio, una serie di recuperi sui mercati antiquari di mezzo mondo, ha consentito di far tornare a Vicenza una raccolta di dipinti di Carpioni, ritrovati in Spagna, Francia e Austria oltre a due capolavori di Jacopo e Francesco Bassano, uno ricomparso a Londra e l'altro a New York. Dall'estero sono state riportate in Italia quattro tele di Tintoretto, padre e figlio, provenienti da collezioni private europee e la "Testa di orientale" di Giandomenico Tiepolo. Tra gli ultimi recuperi il ritratto di Livia Barbiano di Belgioioso con la figlia Anna Leonora Sanvitale, il cosidetto "il ritratto delle sorprese": Anna Leonora Sanvitale nel 1576 andò in sposa a Giulio Thiene, erede della famiglia che aveva commissionato al Palladio proprio Palazzo Thiene, dove il dipinto è ora collocato.

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