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Veneto spinge Italia a guardare ai mercati Asean, la 'Cina' del futuro

La provincia di Vicenza sull'export verso il Pacifico crede più di altri

VICENZA ANSAcom

Messi tutti e 10 insieme hanno una popolazione di 629 milioni di abitanti, il doppio dell'area Euro, sono la quinta economia mondiale, eppure - mentre altri Paesi europei ci hanno già scommesso - l'Italia resta ancora ai margini dei commerci nell'area Asean. L'Italia. Ma non il Veneto, e ancor più la provincia di Vicenza che sull'export verso il Pacifico crede più di altri. Da solo il Veneto - con 1,2 miliardi di euro - contribuisce al 15% delle esportazioni manifatturiere italiane verso l'Asean. E quasi la metà di esse sono vicentine. Confindustria Vicenza ha deciso così di puntare i fari sul Sud Est Asiatico per sostenere l'export delle proprie aziende. I paesi Asean rappresentano un hub che può coprire tutta la regione Asia-Pacifico, ma sopratutto possono diventare una grande occasione di sviluppo e affari commerciali per le pmi italiane. Lo ha evidenziato il convegno "I mercati del Sud est asiatico (Asean): una grande opportunità per l'export veneto", ospitato nella sede di Confindustria Vicenza, e promosso in collaborazione con Intesa Sanpaolo e l'associazione Italia-Asean, presieduta dall'ex premier Enrico Letta. Proprio Letta, attuale Dean della Paris School of International Affairs-Sciences Po di Parigi, ha evidenziato ricordato come diversi gruppi e marchi di punta del del made in Italy sono già presenti in quella area. "E' il caso della Piaggio - ha ricordato - che vanta uno stabilimento ad Honou: non si tratta però di una delocalizzazione ma di uno stabilimento dove vengono prodotte le "Vespe" per quei mercati". "L'area dei Paesi Asean che vediamo oggi - ha detto Letta - è la Cina del futuro, ma l'Italia ancora non c'è. Il futuro è li' ma bisogna entrarci. Il modello sono i tedeschi, che quando si muovono lo fanno tutti insieme. L'obietto di Italia-Asean è proprio questo, andare tutti insieme lungo questa strada". "Si tratta di una regione - ha precisato Remo Pedon, vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega ai Mercati Esteri - che vanta un potenziale enorme in quanto le imprese italiane e venete hanno le carte in regola per soddisfare le esigenze industriali e di sviluppo dei Paesi dell'Asean, anche alla luce degli accordi che l'Unione Europea sta perfezionando con questi mercati, a partire da Vietnam e Singapore". Sono proprio questi due paesi ad essere le destinazioni preferite dell'export vicentino con, rispettivamente, 39,5 e 22,5 milioni di valore della merce esportata. Segue la Thailandia (21 milioni) e poi Malaysia (17,4 milioni), Filippine e Indonesia (entrambi con quasi 13 milioni). Non è un caso che il convegno sia stato ospitato nel capoluogo berico: in quest'area Vicenza è la prima provincia del Veneto per valore dell'export, con 136,6 milioni di euro (dato riferito al secondo trimestre 2019) ma anche una delle province più attive d'Italia: tra le prime 10 maggiori esportatici del Paese, infatti è secondo in assoluto, dietro solo a Milano e davanti a Torino, Bologna e Firenze. "Diciamo sempre che in tempi di dazi e instabilità - ha aggiunto Pedon - è necessario diversificare i Paesi di destinazione del proprio commercio estero: crediamo che quest'area rappresenti un'opportunità enorme per le nostre aziende, tenendo conto che comunque siamo, anche qui, un'eccellenza riconosciuta. I comparti più interessanti sono quelli relativi al tessile, all'abbigliamento, alle pelli e agli accessori". Nell'ottica di comprendere come accrescere le chance di export nell'area, in vista dei nuovi accordi transnazionali, durante il convegno sono state portate testimonianze d'impresa e di settore da parte di imprenditori che già operano nei Paesi dell'Asean. i Paesi dell'Asean.

In collaborazione con:
CONFINDUSTRIA VICENZA

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