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Brembo, nel futuro freni auto green, elettrici e 'smart'

Allo studio materiali e soluzioni per ibrido e guida autonoma

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MILANO - Crescita del mercato delle auto elettriche e ibride, norme sulle emissioni inquinanti più stringenti e avvento della guida autonoma spingono l'industria dei freni verso lo sviluppo di soluzioni tecnologiche in grado di garantire impianti leggeri, silenziosi, ecologici e "intelligenti". In questa direzione si muove la multinazionale Brembo che produce freni per auto e moto ad alte prestazioni. Il progetto più avanzato su cui l'azienda bergamasca sta lavorando è lo sviluppo di un impianto frenante totalmente elettrico, senza componenti idrauliche. "Abbiamo realizzato un prototipo e lo stiamo già testando su alcune vetture. Le evidenze sono positive. Si tratta di un sistema altamente evoluto e intelligente, capace di rispondere in modo veloce alle richieste del guidatore" spiega l'ingegner Giorgio Ascanelli, che guida la ricerca di Brembo. L'impianto è ideale per le auto elettriche e ibride, ma anche per quelle a guida autonoma che promettono di essere il futuro del settore.

L'innovazione passa anche dai nuovi materiali. "Lo sviluppo delle auto ibride, più pesanti di quelle tradizionali, richiederà impianti frenanti più grandi, sollecitati meno frequentemente, a vita più lunga e quindi più facilmente soggetti a corrosione. I materiali dovranno evolvere verso una maggior resistenza agli agenti corrosivi" afferma Ascanelli. Il disco, tradizionalmente in ghisa, dovrà essere protetto tramite trattamenti superficiali, o potrà evolvere verso l'acciaio, o l'alluminio, per arrivare al carbo ceramico, di cui Bsccb (joint venture tra Brembo e la tedesca Sgl) è da anni l'unico produttore a livello industriale.

Sul fronte sostenibilità, prosegue il manager, "insieme alle Università di Trento e Stoccolma stiamo portando avanti uno studio finanziato dall'Ue per misurare e classificare il particolato derivante dall'abrasione delle pastiglie sui freni. L'esercizio sta avanzando bene e per questo l'Europa ci ha dato un obiettivo più sfidante: valutare la fattibilità industriale di sistemi frenanti che riducano del 50% le emissioni". Il progetto rientra nel programma Horizon 2020 e vanta partner industriali e scientifici come l'Istituto Farmacologico Mario Negri. I risultati sono attesi tra 4 anni.

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