PARMA, 6 GIU - Gruppi organizzati, guidati e formati da dipendenti e dirigenti Barilla per promuovere diversità ed inclusione con l'obiettivo di apportare un cambiamento culturale in azienda su vari temi, dalla disabilità fino a quello Lgbti. E' il progetto degli Erg (Employee Resource Groups), cinque gruppi nati nella multinazionale della pasta per sviluppare un ambiente di lavoro inclusivo per tutti i lavoratori e promosso dagli stessi lavoratori. Un progetto che Claudio Colzani, amministratore delegato Barilla, definisce addirittura "componente fondamentale della nostra strategia di diversità e inclusione". Perché, prosegue l'amministratore delegato del gruppo, "vogliamo che le persone introducano la ricchezza della diversità nel nostro business e sono orgoglioso dei nostri dipendenti che sono sempre impegnati nel promuovere cambiamenti positivi nella nostra organizzazione". E allora attenzione alle persone Lgbti, ai diversamente abili e alla multiculturalità, ma ci sono gruppi che si impegnano anche per consentire ci conciliare al meglio la vita lavorativa e privata oppure per coordinare le varie generazioni presenti in azienda e l'inclusione dei nuovi dipendenti. Un progetto talmente importante da vedere "coinvolti tutti i nostri stabilimenti e tutti i paesi dove noi siamo presenti - conclude Andrea Belli, relazioni esterne Barilla - Perché questi sono valori che devono appartenere a tutte le persone Barilla". Nel settembre 2013 l'azienda finì al centro delle polemiche per una dichiarazione del presidente Guido Barilla che, in una trasmissione radiofonica, disse che non avrebbe scelto una famiglia gay per una pubblicità, ritenendo il marchio dell'azienda legata a un'immagine più tradizionale della famiglia. Da quel momento la Barilla ha fatto numerose iniziative per accreditarsi come azienda 'gay friendly'.
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Bcfn Bruxelles