L'Italia è pronta per gliinvestimenti socialmente responsabili: i criteri di sostenibilità, responsabilità sociale e inclusività potrebbero diventare presto decisivi per il risparmiatore nella scelta della banca o della Sgr, ma anche un fattore competitivo determinante per l'industria. I Millennial (nati tra il 1980-2000) rappresentano il target più sensibile a questi temi, ma i più propensi ad investire sono i baby boomer (nati tra il 1946-64). È la fotografia che emerge da una ricerca di Finerper per Assogestioni, presentata oggi al Salone del Risparmio nella conferenza 'L'Italia è pronta per la sostenibilità? Investimenti Esg, un cammino lungo 20 anni', che l'associazione ha realizzato in collaborazione con Banca Generali. Secondo l'indagine, condotta su un campione di 1.700 persone (investitori finali, professionisti, fund selector e gestori), il tema dell'informazione su questo tipo di investimenti risulta essere centrale, perché la principale barriera alla sottoscrizione di prodotti Esg è la mancanza di chiarezza. La metà circa degli investitori medi ("mass market") li confonde con investimenti 'no profit' che non considerano profitti e rendimenti per l'investitore. Viceversa, la metà degli investitori con patrimoni più elevati (private e High net worth individual) descrive correttamente gli Esg come investimenti che creano valore attraverso una strategia che integra, nella valutazione delle società in cui si investe, anche l'analisi finanziaria con quella ambientale, sociale e di buon governo.
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Assogestioni