Lorenzo Cesa e Angelino Alfano presentano Area Popolare, l'area centrista destinata a raccogliere l'eredità di Ncd ed Udc.
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Quella di Area Popolare à una nascita più volte annunciata nel corso degli ultimi mesi, che vede nel passaggio legale delle prossime ore un momento importante per i 33 deputati ed i 36 senatori di Ap.
Alfano e Cesa, unendo le forze, puntano a dare maggior peso alla presenza centrista nella coalizione renziana. Ma Gianpiero D'Alia, che è il presidente del Consiglio Nazionale dell'Udc, ha già fatto sapere che dopo Pasqua convocherà il Cn per discutere una scelta così importante prima di ratificarla.
E anche Nunzia De Girolamo, capogruppo di Ncd data in uscita con la fusione (presto dovrebbe essere sostituita da Maurizio Lupi), ha chiesto più volte a Gaetano Quaglieriello, coordinatore del partito, la convocazione della Assemblea nazionale (per la quale però serve una richiesta con un certo numero di firme di iscritti che al momento non c'è). "Questo sembra un governo monocolore del Pd. Combatterò dentro al partito per farlo rimanere un partito di centro destra", insiste la De Girolamo, schierandosi per l'appoggio esterno a Renzi.
Intanto, Ncd si prepara ad un manifestazione di piazza sulle intercettazioni, che Alfano vuole pubblicabili solo se hanno rilevanza nell'inchiesta, e prosegue la sua battaglia contro l'allungamento dei tempi della prescrizione. Ma al Senato si apre un nuovo fronte di scontro sulle unioni civili, che i centristi non votano in commissione Giustizia, dove si profila una 'maggioranza alternativa' Pd-M5s. Il capogruppo dei senatori di Ap Renato Schifani parla chiaro: "Non e' immaginabile un'estensione dei diritti e dei doveri delle coppie eterosessuali a quelle omosessuali, tra i quali in particolare le adozioni".
Dopo lo scarto in avanti di Renzi sull'Italicum (che il partito di Alfano aveva comunque già approvato al Senato) per i centristi si pone la questione di non apparire ininfluenti nelle scelte del premier e di far valere i numeri, determinanti al Senato, di Area Popolare. "Le unioni civili non possono essere equiparate al matrimonio perche' sono due cose diverse. Non possiamo demolire la famiglia tradizionale formata da un uomo e una donna. Il testo Cirinna' e' una aberrazione", avverte la neo portavoce di Ncd, Valentina Castaldini.