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Ok alla delega senza la Lega Draghi: 'Salvini lo spiegherà'. Lui: non è oroscopo'

Fisco

Ok alla delega senza la Lega Draghi: 'Salvini lo spiegherà'. Lui: non è oroscopo'

Il premier: 'Sul catasto operazione di trasparenza, nessuno pagherà di più'

ROMA, 05 ottobre 2021, 09:07

Redazione ANSA

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Mario Draghi e Daniele Franco - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mario Draghi e Daniele Franco - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mario Draghi e Daniele Franco - RIPRODUZIONE RISERVATA

Via libera del Consiglio dei ministri alla delega fiscale. La Lega, contraria alla riforma del catasto, diserta la riunione del governo. Due miliardi nel 2022 e uno nel 2023 per l'attuazione. Le risorse saranno integrate con nuove entrate dalla lotta all'evasione. Previsto il graduale superamento dell'Irap garantendo il fabbisogno sanitario. 'Ci saranno altri momenti di confronto, non aumentano le tasse. Della modifica delle rendite catastali si riparlerà nel 2026', assicura Draghi. 'Il no di Salvini? Lo spiegherà lui', aggiunge. 'Nel testo non c'era quanto pattuito. Il metodo non va bene, non è l'oroscopo', replica il leader leghista. Letta e Conte all'attacco della Lega. Centrodestra diviso, Meloni sostiene il Carroccio. Invece Brunetta: 'Passa la linea di Fi, la casa non si tocca'.


"La sostanza del Cdm di oggi è stata la discussione e l'approvazione della delega fiscale. Vorrei puntulizzare che la legge è una legge delega e quindi è una legge generale che poi andrà riempita da contenuti con un ulteriore momento di confronto". Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

"Si può avere la sensazione che questa sua l'ultima parola sul fisco ma per fortuna o purtroppo il processo non è così semplice, prenderà molti anni".


"Non è revisione del catasto ma una riformulazione
, il governo si impegna ad accatastare tutto quello che non è accatastato, terreni, abitazioni, e procede a una revisione delle rendite catastali adeguandole alle rendite di mercato. A parte che ci voglio 5 anni ma il governo si impegna che nessuno pagherà di più o di meno, le rendite restano invariate", afferma il premier.

Non solo la revisione del catasto, osteggiata fin dall'inizio, c'è anche una questione "di metodo"
, secondo quanto si apprende da fonti della Lega, tra i motivi che hanno portato i ministri leghisti a disertare la riunione del Consiglio dei ministri sulla delega fiscale. Non si possono ricevere "le carte" solo all'ultimo, non è "serio", è il ragionamento, votare "sulla fiducia", senza avere avuto modo di leggere i testi. Tra i dubbi sollevati nello specifico sul fisco anche quello delle coperture necessarie per dare attuazione alla riforma dell'Irpef.

"Il contribuente medio non si accorgerà di nulla per quanto riguarda il catasto, resterà tutto come prima". Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa rispondendo a una domanda sugli effetti del catasto.

Sulla riforma del catasto ci sono due decisioni completamente diverse: "la prima è costruire una base di informazioni adeguata, la seconda è decidere se cambiare le tasse e questa decisione oggi non la abbiamo fatta. Ci vorranno 5 anni". Insomma, sulle rendite "ci sono accertamenti in questo periodo e solo nel 2026 se ne riparlerà", afferma il premier.

L'assenza della Lega al Cdm sulla delega fiscale "la spiegherà l'onorevole Salvini oggi o domani. Ma gli scambi avvenuti in cabina regia e nelle conversazioni avevano dato sufficienti elementi per valutare la legge delega".

"La riforma è un'opportunità verso un sistema che sia più efficiente e meno distorsivo": lo ha detto il ministro dell'Economia Daniele Franco, precisando che i pilastri della struttura fiscale come Irpef e Iva resteranno "ma verranno riconsiderati".

Uno degli obiettivi della delega fiscale è il "contrasto all'evasione e all'elusione fiscale. E' un problema non nuovo in Italia". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Daniele Franco, al termine del cdm spiegando che la differenza tra gettito teorico e gettito effettivo "si stima sia di circa 100 miliardi". "Il contenimento è misura necessaria per ridurre le aliquote e avere una distribuzione del carico più favorevole alla crescita economica", ha detto ancora.

Il governo intende "ridurre il cuneo fiscale sul lavoro che in Italia è relativamente elevato, per un lavoratore di reddito medio è di 5 punti superiore a quello della media europea": lo ha detto il ministro dell'Economia Daniele Franco. "Larga parte del cuneo è imputabile all'imposta sulle persone fisiche", ha aggiunto.

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