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Al via le consultazioni al Quirinale. Pd-M5S: 'Reincarico a Conte'. Il no di IV

la crisi, al via le consultazioni

Al via le consultazioni al Quirinale. Pd-M5S: 'Reincarico a Conte'. Il no di IV

Il primo colloquio con la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, poi con il presidente della Camera, Roberto Fico

ROMA, 26 gennaio 2021, 09:01

Redazione ANSA

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Il Quirinale ANSA/FRANCESCO AMMENDOLA - UFFICIO PER LA STAMPA E LA COMUNICAZIONE DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Quirinale ANSA/FRANCESCO AMMENDOLA - UFFICIO PER LA STAMPA E LA COMUNICAZIONE DELLA PRESIDENZA  DELLA REPUBBLICA - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Quirinale ANSA/FRANCESCO AMMENDOLA - UFFICIO PER LA STAMPA E LA COMUNICAZIONE DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sono iniziate le consultazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la formazione del nuovo governo. Il primo colloquio al Quirinale è stato con la presidente del Senato Elisabetta Casellati, durato circa mezz'ora. Da quanto si apprende è stata una conversazione molto fitta e interlocutoria. Al termine, Casellati ha scelto di non rilasciare dichiarazioni alla stampa in considerazione della fase delicata per il Paese e per la politica e nel rispetto della prassi istituzionale. Del resto è proprio al Senato che da tempo si gioca la partita più complessa e rischiosa per il governo, visti i numeri risicati della maggioranza nella camera alta. Poi al Colle il presidente della Camera Roberto Fico: "Siamo tutti al lavoro per il bene del Paese", ha detto al termine del colloquio. 

Poco prima che si avviassero le consultazioni, il presidente della Repubblica ha salutato i giornalisti presenti al Quirinale, in numero ridotto a causa delle misure anti-Covid. La stampa accreditata attendeva nel Salone delle feste, una sistemazione inusuale visto che per consuetudine i cronisti aspettano nella Sala alla Vetrata. Il presidente ha incrociato i giornalisti recandosi verso lo studio dove lo attendeva la presidente del Senato Elisabetta Casellati. Il capo dello Stato si è avvicinato ai cronisti, seduti distanziati tra loro, e ha detto: "Ne approfitto per auguravi buon lavoro, è una situazione particolare ma siamo nel Salone delle feste".

Il primo giorno delle consultazioni viene inquinato dallo scontro proprio sui nomi delle eventuali alternative al presidente del Consiglio. Italia Viva che ha detto che non porterà quello di Conte al Colle non chiude a Di Maio e lascia cadere anche una sfida al Pd su quello di Paolo Gentiloni. "Tirano in ballo il mio nome col chiaro intento di mettermi contro il presidente Conte. Sanno benissimo che sto lavorando al fianco con lui, con la massima lealtà, per trovare una soluzione a questa inspiegabile crisi", ha detto, secondo quanto si apprende, il ministro Luigi Di Maio, commentando le parole dell'esponente Iv Teresa Bellanova. Di Maio ha quindi confermato l'intenzione del M5S di salire al Colle in occasione delle consultazioni facendo come "unico nome quello di Giuseppe Conte".

"Noi non poniamo veti su Conte e non subiamo veti da nessuno ma sicuramente non c'è solo Conte. Quello che ci interessa è come si affronta la crisi. Non discutiamo gli uomini, discutiamo prima dell'impianto programmatico", aveva detto detto la presidente di Iv ed ex ministro Teresa Bellanova a Tgcom24.

"Io condivido e chiedo il mandato sulla proposta a Mattarella di un incarico a Conte per dare vita ad un governo che raccolga il suo appello a un nuovo governo europeista che possa contare su ampia base parlamentare", ha detto Nicola Zingaretti in direzione Pd. Anche grazie al Recovery plan "non dobbiamo avere come obiettivo di restaurare l'Italia che c'era prima ma costruirne una nuova. Per questo non si può consegnare a questa destra il nostro Paese", ha aggiunto Zingaretti. 

"Il tema del rapporto con Iv non ha nulla a che vedere con il risentimento per il passato ma di legittimi dubbi fondati per il futuro - ha affermato ancora -. Nessun veto ma un aspetto politico da tenere in considerazione perché verremo giudicati in merito alla sincerità e credibilità delle parole per definire il governo che decideremo insieme di sostenere". 

"Proviamo perché noi non abbiamo mai voluto o auspicato elezioni politiche anticipate e non le vogliamo ora", ha detto Zingaretti. "Hanno fatto bene coloro che in questi giorni, dopo l'apertura della crisi al buio, hanno segnalato questo pericolo perché esso è reale. Segnalare per la strada il pericolo di una buca è l'opposto della volontà di volerci finire dentro". 

E la direzione nazionale del Pd all'unanimità ha espresso voto favorevole sull'ordine del giorno presentato e sulla relazione del segretario Zingaretti. Alla delegazione Pd è stato dato dunque mandato di proporre al presidente della Repubblica l'incarico a Conte

"Il M5S è compatto intorno alla figura di Giuseppe Conte ma è evidente che, da fuori, qualcuno sta cercando di dividerci", sottolineano fonti di primo piano del M5S in merito ai rumors sull'ipotesi di un premier 5 Stelle, con particolare riferimento al ministro degli Esteri. Per Patuanelli, commentando le ipotesi di un premier alternativo, a 5 Stelle, "pensano di poterci usare contro Conte, si sbagliano", ha detto il ministro per lo Sviluppo Economico.

LA RELAZIONE DI NICOLA ZINGARETTI

 

Alessandro Di Battista a "Accordi e Disaccordi", su canale Nove, ha detto, in serata, che "Conte ha tirato una linea che condivido, occorre portarla fino alla fine perché credo che così ci saranno delle sorprese. Con coraggio. Il Paese non sta bene, oggi è disonesto minarlo, Mi rivolgo anche ai parlamentari di IV, perché per me Renzi è una "cosa", non è neanche un mio problema. Per me Renzi deve restare fuori dalla porta". Giuseppe Conte candidato premier M5S-Pd alle prossime elezioni? "Non so, ma io me lo auguro". "Non chiuderei la porta, ma il M5S sa che io ho tanti difetti, non sto zitto, non sono incline ai compromessi, farei battaglie ai Benetton, sul conflitto di interessi e non cambierò".  

In un video su Facebook Matteo Renzi, leader di Iv dice che "per fare politica occorre studiare, conoscere e fare proposte. A noi sta a cuore l'Italia e l'Italia deve ripartire adesso. Solo una cosa non ci possiamo permettere, non vivere questa crisi come una grande opportunità per ripartire. O prepariamo adesso la ripartenza o buttiamo via questa opportunità. Noi continueremo a testa alta a parlare di contenuti e se altri parlano di poltrone, polemizzano sul carattere e ci attaccano con fake news, non è un nostro problema. Noi teniamo la barra dritta, a viso aperto, sulle cose che servono all'Italia non a noi". Nel video Renzi ha spiegato che in Italia ci sono tre emergenze da affrontare subito: quella economica, il piano dei vaccini e la scuola. Per tutte e tre occorre "predisporre tutto ora" per poter ripartire. "Mi direte - afferma Renzi - che non ci sono i vaccini: è vero ma bisogna predisporre tutto ora per poter effettuare una vaccinazione di massa quando arriveranno" perché si uscirà anche dalla crisi economica solo una volta raggiunta l'immunità di gregge. Anche per la scuola occorre organizzare tutto sin da ora, perchè "la Dad non è la soluzione". Quindi "bisogna riuscire a mettere i professori in prima fila nelle vaccinazioni". "A noi sta a cuore l'Italia - ha insistito - e solo predisponendo ora questi passi possiamo ripartire".

"Mentre in Parlamento assistiamo a un autentico scandalo, al tentativo di far passare delle persone non su un'idea ma su una gestione opaca delle relazioni personali e istituzionali, assistiamo alla creazione di gruppi improvvisati, noi siamo qui a dire con forza che, grazie a Teresa, Elena e Ivan, abbiamo rinunciato alle nostre poltrone perché vogliamo far prevalere le nostre idee".

"Il Pd ha guardato con simpatia e aiutato la nascita di un gruppo europeista, è importante in termini di logica politica e può essere che il gruppo possa attrarre altri favorevoli a questa nuova avventura governativa, ma che non hanno il luogo fisico in cui sedersi. Io penso che anche la maggioranza precedente fosse risicata, quindi abbiamo l'esigenza di allargarla. Ben venga il nuovo gruppo e ben venga la riapertura del dialogo tra Conte e Renzi su patti chiari". L'ha detto Andrea Marcucci, presidente dei senatori del Pd, a 'L'aria che tira' su La7.

Alla domanda se Marcucci sappia se si è riaperto il dialogo fra il premier dimissionario e il leader di Italia Viva, il senatore ha risposto: "Non lo so, però credo che se ci sarà, come auspico un re-incarico a Conte, ci sarà un confronto con tutte le forze politiche" ricordando che "la critica rispetto alla responsabilità dell'apertura della crisi è stata unanime dentro il Pd, poi ci sono le considerazioni politiche e deve prevalere l'interesse del Paese".

Intanto al Senato si è costituito il nuovo gruppo parlamentare Europeisti Maie Centro democratico". I componenti sono: Maurizio Buccarella, Adriano Cairo, Andrea Causin, Saverio De Bonis, Gregorio De Falco, Raffaele Fantetti, Gianni Marilotti, Riccardo Merlo, Mariarosaria Rossi e Tatjana Rojc. Si tratta di 10 parlamentari. Fantetti sarà il presidente del gruppo, Causin il vice presidente. Merlo chiede che anche il nuovo gruppo parlamentare venga convocato al Colle per le consultazioni. E "al presidente della Repubblica - assicura - avanzeremo la proposta di un nuovo governo Conte, perché è lui il nostro punto di riferimento". Non aderisce la senatrice Sandra Lonardo: "Non avevo rifiutato la proposta in sè, ma poi ho scoperto che il gruppo si sarebbe chiamato Maie-Centro democratico con una particolare attenzione quindi a una forza politica esistente come quella di Tabacci. Non ho niente contro di lui e il Cd ma io sono di una componente diversa. A quel punto il progetto non mi convinceva e non ho aderito". "Ho proposto di togliere il nome Cd tornando solo al Maie o di aggiungere 'Noi campani' (lista e associazione politica fondata dal marito Clemente Mastella per sostenere il centrosinistra in Campania, ndr) a cui tengo molto - aggiunge - ma non è stato così. Comunque auguro lunga vita a questo gruppo". La senatrice ribadisce comunque il proprio sostegno all'attuale maggioranza. E dicono no i parlamentari di 'Cambiamo-Idea' Gaetano Quagliariello e Paolo Romani e dell'Udc con Antonio De Poli. 

"Dopo un confronto aperto sui temi e le proposte che abbiamo portato avanti fin dall'inizio del nostro mandato parlamentare, abbiamo deciso di aderire alla componente del Gruppo Misto Centro Democratico", hanno annunciato deputate del Gruppo Misto Piera Aiello e Alessandra Ermellino, elette nel M5S. La componente Cd del Misto con le nuove entrate arriva a quindici deputati.

E il centrodestra incalza con il leader della Lega Matteo Salvini che dice "mai un governo con il Pd". Sullo sblocco della crisi politica, dichiara, "la questione non sono i nomi. Per fare cosa? Se si mette al centro il taglio delle tasse, l'apertura dei cantieri, il salvataggio dell'Ilva, il rilancio di Alitalia e Mps, noi ci siamo. Se qualcuno ci da una mano a salvare quota 100, tagliare le tasse e aiutare le famiglie, noi ci sediamo al tavolo con tutti".  "Un governo con il Pd che vuole azzerare quota 100 e tornare alla legge Fornero, per me è impossibile", assicura Salvini. "Mi rifiuto di pensare a un governo Pd-5 Stelle-Leu Boldrini e Forza Italia, mi rifiuto io a nome di Forza Italia per il bene che voglio a Silvio Berlusconi, a FI e per l'idea del centrodestra che governa la maggioranza dei comuni e delle regioni nel Paese. La domanda non è con chi, ma per fare cosa", ha detto in serata Salvini rispondendo a una domanda sull'ipotesi di un'entrata di FI come unica forza del centrodestra, in un governo di unità nazionale, durante un convegno online sulla Shoah. E ha concluso: "No a governoni da Zingaretti a Di Maio, Boldrini e Berlusconi, non penso sia plausibile".

A parte le elezioni anticipate, il piano B della Lega è solo un governo a guida centrodestra? "Certo, non credo ai governi tutti assieme appassionatamente, abbiamo visto che succede né credo ai governi contro qualcuno", ha detto il leader Matteo Salvini. "Ora viviamo una surreale crisi di governo - ha continuato - perché questo governo Pd-M5s è nato per antitesi, sennò c'era il rischio che si andasse al voto e avrebbe potuto vincere Salvini. No ai governi ad esclusione, mi piacerebbe avere un governo per, non contro".

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