"La magistratura è troppo
importante per la sua essenzialità costituzionale perchè non si
risponda in modo convincente alla domanda di riforma e al
turbamento del Paese. Non mi pare un problema di responsabilità
individuali quanto di adeguamento delle regole. Il Presidente
della Repubblica parla quando ve ne è bisogno e oggi dal
Quirinale è arrivato un richiamo prezioso". Così il commissario
Consob Giuseppe Maria Berruti, padre 'nobile' di Unicost ed ex
consigliere del Csm, commenta le parole con le quali Sergio
Mattarella intervenendo alla cerimonia in memoria dei magistrati
uccisi da mafia e terrorismo ha auspicato una riforma del Csm
che rimuova "prassi inaccettabili". Berruti - che parla "ormai
da utente della giustizia" - ricorda che "nel giugno di un anno
fa, il discorso che il Presidente rivolse al Csm appena
deflagrata l'inchiesta di Perugia, fu saggiamente teso a far
funzionare gli anticorpi del 'sistema'". "Credo che gli
anticorpi - conclude Berruti - abbiano funzionato ma il problema
evidentemente esiste e va affrontato con determinazione".
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