Il Veneto vuole accorciare i tempi
per l'indizione delle elezioni regionali, raccogliendo anche le
sollecitazioni a votare presto venute negli ultimi giorni dal
presidente Luca Zaia.
Oggi la prima Commissione del Consiglio regionale ha dato via
libera, a maggioranza, a un Progetto di legge di iniziativa
della Giunta, che modifica la legge elettorale nel punto in cui
accorcia da 60 a 50 giorni il termine per l'indizione delle
consultazioni. A detta del relatore, il vicepresidente Gianluca
Forcolin, l'iniziativa legislativa vorrebbe armonizzare il
termine con quello di altre Regioni, e visto che, in relazione
all'emergenza Coronavirus, la legislatura è stata di fatto
prorogata di tre mesi rispetto alla scadenza del 31 maggio, e
contempla lo svolgimento delle elezioni in regime di election
day. Il presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti
(Lega) ha ribadito quanto va dicendo Zaia, che cioè "votare a
luglio si può e si deve" e che nella maggioranza di Governo "c'è
chi ha paura delle urne elettorali".
L'iniziativa ha tuttavia sollevato polemiche da parte delle
opposizioni; in particolare il Capogruppo consiliare del Pd,
Stefano Fracasso - che sarà relatore di minoranza in Aula - ha
sostenuto che l'accorciamento dei tempi "nasconde la voglia del
'voto per pochi'. Con le urne a luglio diventa praticamente
impossibile per chi non è rappresentato a Palazzo Ferro Fini,
presentare liste e partecipare alle elezioni. Così non va bene.
Le regole del gioco devono valere per tutti, non per i
'privilegiati' già in Consiglio", conclude.
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