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Bellanova spinge, verso regolarizzazione in decreto maggio

Bellanova spinge, verso regolarizzazione in decreto maggio

Oggi riunione con Lamorgese-Catalfo-Provenzano. Nodo numeri

ROMA, 05 maggio 2020, 11:13

di Massimo Nesrtticò

ANSACheck

Teresa Bellanova (archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Teresa Bellanova (archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Teresa Bellanova (archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Inserire la regolarizzazione dei lavoratori stranieri irregolari nel 'Decreto maggio' che in settimana potrebbe essere approvato dal Consiglio dei ministri.

La ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, pressa il Governo: "non è più possibile tergiversare". Al dossier sta lavorando anche la collega dell'Interno, Luciana Lamorgese, d'accordo sulla necessità di un intervento, anche se non nelle dimensioni numeriche auspicate da Bellanova. Favorevole il Pd, mentre è stato il Movimento 5 stelle a frenare. Nessuna presa di posizione ufficiale, finora, dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, direttamente interessata dalla misura. Oggi le tre ministre, insieme al ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, si vedranno per cercare un accordo sul testo da portare in cdm.

Bellanova ha parlato di 600mila 'invisibili' di cui lo Stato deve farsi carico. "Quello che ho posto ai colleghi della maggioranza - ha spiegato - è chiarissimo: assumere la responsabilità di regolarizzare persone che sono nel nostro Paese e ci lavorano magari da anni. Se non accade, lo Stato si rende non solo complice ma fautore dell'illegalità in cui questi lavoratori sono costretti". A queste persone, ha aggiunto, "che non lavorano solo in campagna ma anche in edilizia o nelle famiglie, va dato un permesso di soggiorno. Lasciare immutato questo stato di cose significa alimentare l'illegalità, la concorrenza sleale e il caporalato".

Bellanova e Lamorgese si sono confrontate nelle ultime settimane sulla definizione di un provvedimento che prevede il rilascio di un permesso di soggiorno stagionale rinnovabile a fronte di un contratto di lavoro. La titolare del Viminale non ha però in mente i 600mila stimati dalla collega. Si parla di una cifra più bassa, pari a circa un terzo. Nelle intenzioni della ministra dell'Interno occorre partire dal dato più urgente, che è quello di assicurare la raccolta nei campi e, nello stesso tempo, dare respiro a situazioni pericolose come i 'ghetti' di Puglia e Calabria, popolati di 'fantasmi' dalle condizioni sanitarie difficilmente controllabili in piena emergenza Coronavirus. La regolarizzazione, inoltre, per Lamorgese, includerebbe anche i lavoratori italiani in nero. Sia Bellanova che Provenzano sono per inserire colf e badanti nella sanatoria, cosa che allargherebbe non di poco la platea degli interessati. E che probabilmente renderebbe la misura meno digeribile all'M5s.

Intanto, Cia-Agricoltori Italiani fa i conti. Una sanatoria per regolarizzare gli immigrati e gli irregolari per farli lavorare nei campi, porterebbe nelle casse dello Stato entrate per 1,2 miliardi di euro. Secondo la Cia, "se non si agisce in fretta", la regolarizzazione "rischia di avere effetto fra troppi mesi, quando la stagione della raccolta sarà terminata e i prodotti saranno abbandonati nei campi per mancanza di forza lavoro, con la conseguenza per le famiglie di trovare scaffali vuoti nei supermercati".

Poco convinto Matteo Salvini. "Prima - attacca il leader della Lega - lasciano che decine di mafiosi e assassini escano dal carcere, poi provano una sanatoria di centinaia di migliaia di clandestini. Abbiamo, tutti insieme, il dovere morale di fermarli".
   

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