(ANSA) - IL CAIRO, 1 APR - Fra i contraccolpi economici del
coronavirus c'è l'impatto che il crollo del prezzo del petrolio
sta già avendo Nigeria, Angola e anche Senegal, Paesi produttori
di greggio ma anche dipendenti dall'oro nero sceso lunedì sotto
i 20 dollari al barile, il livello più basso degli ultimi 18
anni.
Come ricorda il giornale nigeriano Premium Times, il think
tank Atlantic Council prevede che a causa del Covid-19 il
massimo produttore di petrolio africano, la Nigeria, avrà anche
le maggiori perdite del continente: 15,4 miliardi di dollari
pari al 4% del Pil anche in seguito a ritardi o cancellazioni
per progetti petroliferi che hanno un valore totale di oltre 58
miliardi.
Un top manager della National petroleum corporation nigeriana
ha constatato che un produttore di petrolio ad alto costo come
la Nigeria e un bilancio 2020 basato sulla previsione di 57
dollari al barile va fuori mercato con un prezzo di 22 dollari.
Il presidente angolano Joao Lourenco, dopo quasi cinque anni
di recessione, quest'anno aveva annunciato di puntare su una
diversificazione economica che renda il Paese meno dipendente
dal petrolio. A causa del virus, oltre a dichiarare lo Stato di
emergenza l'Angola ha già dovuto rallentare l'attuazione delle
riforme che includono privatizzazioni e abbattimento al 60% del
debito arrivato nel 2019 probabilmente sopra quota 100% del Pil.
In Senegal, che ha scoperto di avere giacimenti di petrolio e
gas solo nel 2014 diventando subito "major player" del settore,
il primo progetto è sotto pressione: sta slittando la
finalizzazione di accordi sul debito del "Sangomar deepwater
offshore project" da 4,2 miliardi di dollari.
(ANSA).