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Diciotti, Conte: 'Parlare di immunità di Salvini è un falso'

Diciotti, Conte: 'Parlare di immunità di Salvini è un falso'

E' strafalcione giuridico. Il quesito è se fu o no interesse di Stato

01 febbraio 2019, 09:49

Redazione ANSA

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Matteo Salvini a Porta a Porta - RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Salvini a Porta a Porta - RIPRODUZIONE RISERVATA
Matteo Salvini a Porta a Porta - RIPRODUZIONE RISERVATA

Si allarga e si aggrava il "nodo" Diciotti nel governo. Il premier Giuseppe Conte, a due giorni dal cambio di strategia di Matteo Salvini prova a sminare il caso chiarendo che, in Giunta, non sarà un "voto salva-Salvini" ma i senatori saranno chiamati a decidere se l'intervento del titolare del Viminale sulla Diciotti è stato, o no, di interesse pubblico. Ma per il premier-mediatore, questa volta, il compito è davvero arduo.

Il caso Diciotti continua a mietere malcontento nel M5S, via via più irritati dall'atteggiamento del leader leghista. E quando Salvini, in tv, rivela che aveva avvertito Luigi Di Maio della lettera al Corsera in cui chiedeva di non essere processato, la reazione del vicepremier è una sonora risata. Una reazione che rispecchia, in modo chiaro, il gelo che si respira tra i due alleati.

Perché tra i 5 Stelle, con il passare delle ore, si fa strada una convinzione: "Salvini vuole farci implodere, vuole staccare la spina al governo senza essere lui a farlo", osserva uno dei parlamentari più vicini al capo politico.

Il peggiorare del clima, tra i due alleati, non fa che agitare ulteriormente le acque in un Movimento che, al di là delle motivazioni giuridiche, voterebbe "no" soprattutto in ossequio alla realpolitik. D'altra parte, il pressing dell'ala ortodossa è costante e se Di Maio, sul voto in Giunta, può contare su una flebile compattezza a favore del "no" all'autorizzazione, nell'Aula del Senato i numeri sono ben più ballerini. Con un'appendice: una spaccatura dei M5S in Assemblea potrebbe non portare Salvini a processo (il vicepremier conta comunque sui "no" di FI e Fdi) ma logorare, ulteriormente, il gruppo pentastellato.

C'è poi la questione Tav. E a febbraio l'incrocio pericoloso tra i due dossier rischia di essere fatale per il governo. "Parlare di immunità a Salvini è un falso, uno strafalcione giuridico", sono le parole con cui Conte, oggi, tenta di gettare acqua sul fuoco, con un assist a Di Maio diretto soprattutto alla base M5S. Ma le tensioni giallo-verdi e le Regionali alle porte rendono tutto incerto. 

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