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Lite Roma-Parigi. Conte: 'Il seggio Onu vada all'Ue'

'Ambigui su Fincantieri'. La ministra transalpina per gli affari europei Loiseau: 'Nessuna ritorsione' . E sui latitanti italiani trasmessa formale richiesta di estradizione

Prosegue il duello a distanza fra Roma e Parigi dopo gli screzi dei giorni scorsi sul colonialismo. Da Davos, il premier Conte accusa Parigi di "ambiguità" sul dossier Fincantieri-Stx e attacca su un altro fronte, suggerendo di affidare il seggio permanente della Francia nel consiglio di sicurezza Onu "nel contesto europeo" e non più "a un singolo Paese". La ministra transalpina per gli affari europei, Loiseau, risponde a distanza su eventuali "ritorsioni" di Parigi contro l'Italia: "Non vogliamo giocare al concorso di chi è più stupido. Con l'Italia abbiamo molte cose da fare e vogliamo continuare a farle". Di Maio non commenta e si limita a mostrare un franco Cfa.

"Se la Francia vuole mettere a disposizione il proprio seggio nel Consiglio di sicurezza dell'ONU parliamone e facciamolo nel contesto europeo, se davvero vogliamo dare importanza a tale contesto", ha detto Conte aggiungendo che "il nostro obiettivo non può essere quello di dare un seggio arma ente in più a un singolo Parse europeo". "C'è un'amicizia tradizionale tra Italia e Francia e tra Italia e Germania: se discutiamo su alcune cose questo non compromette l'amicizia", ha spiegato il presidente del Consiglio.

Altro motivo di scontro è la presenza di numerosi latitanti italiani Oltralpe. In mattinata la ministra della giustizia Nicole Belloubet aveva detto che la presenza in Francia di 14 italiani latitanti ricercati per  terrorismo è "possibile"  aggiungendo però, ai microfoni di France Inter, di non aver "ancora" ricevuto alcuna richiesta di  estradizione. Belloubet ha spiegato che "è un tema su cui non ho ancora lavorato concretamente. Lo esamineremo con la massima attenzione", ha aggiunto, assicurando di voler avere "discussioni" sull'argomento con l'Italia.

Mistero risolto dal ministero della Giustizia italiano. "Alla Francia sono state trasmesse richieste di estradizione per tutti i latitanti localizzati nel Paese. Non risponde al vero, quindi, quanto - secondo fonti di stampa - avrebbe dichiarato la ministra francese, Nicole Belloubet, a proposito dell'assenza di istanze da parte delle autorità italiane" ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Quello dei terroristi latitanti e della loro cattura e estradizione "è un fronte su cui il Dipartimento Affari di giustizia del ministero si sta impegnando da tempo ed è un settore che vedrà questo impegno concretizzarsi con gli interlocutori internazionali. Ogni situazione di ogni singolo soggetto è diversa dall'altra e le differenze riguardano spesso anche lo Stato di riferimento". "Lo Stato, senza nessuno spirito di vendetta, rivendica il suo diritto a far scontare la pena". 

"Già nella seconda metà degli anni '80, l'Italia ha presentato numerose domande di estradizione, su cui le autorità francesi non si sono mai pronunciate. Richieste che sono state reiterate nell'ottobre del 2002, corredate da copiosa documentazione, e che risultano tutt'ora pendenti", fa sapere il ministero della Giustizia. "Fra queste - aggiunge - anche la domanda di estradizione nei confronti di Marina Petrella, accolta nel 2008 e successivamente sospesa dalla Francia per motivi di salute. Mentre le domande di estradizione nei confronti di Paolo Ceriani Sebregondi e Sergio Tornaghi sono state rigettate. Tutti i soggetti per cui è stata richiesta l'estradizione, sono inseriti nelle banche dati del sistema informativo Schengen e dell'Interpol e che la cosiddetta 'Red Notice' dell'Interpol equivale ad una richiesta di arresto provvisorio".

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