"Questo bambino morto in carcere era
un detenuto, non si possono dare altre definizioni, così come
era detenuto il suo fratellino. La riforma dell'ordinamento
penitenziario, che non è stata approvata né dal precedente, né
dall'attuale governo, aveva tutto il capitolo dell'affettività
in carcere ed era saltato già con il precedente governo. Nella
parte della riforma che era stata quasi portata a termine,
questo problema della detenzione dei bambini si cercava di
superare. Ma sono le leggi ad essere assassine". Lo ha detto a
Radio Radicale Rita Bernardini, del coordinamento di presidenza
del Partito Radicale a commento di quanto accaduto oggi a
Rebibbia. "Questa situazione richiede una risposta molto forte
di denuncia - ha spiegato Bernardini - non solo politica, ma
anche per i reati che si possono configurare e che non possono
riguardare la dirigenza e il personale di direzione del carcere
femminile di Rebibbia, perchè ho avuto modo di lavorare spesso
con la dottoressa Del Grosso e con la sua attenzione, per i
mezzi che ha e per come le leggi prevedono l'esecuzione penale,
non può certamente essere lei considerata la responsabile di
questa tragedia".
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