"Hai ragione Giuliano, questo è un invito formale. Vediamoci Paolo Gentiloni, Matteo Renzi e Minniti per essere operativi e per limiti miei di movimento: martedì da me a cena. Invito pubblico per renderlo più incisivo ma risposta privata va benissimo". Lo scrive su twitter Carlo Calenda lanciando un invito ufficiale cena a Gentiloni, Minniti e Renzi. L'invito è contenuto in un tweet con cui l'ex ministro risponde a Giuliano Da Empoli che sempre via social aveva scritto: "La storia non sarà clemente con i 4 leader del Pd. Renzi, Calenda, Minniti e Gentiloni che condividono la stessa linea politica se per ragioni egoistiche non riusciranno a sedersi intorno ad un tavolo per impedire la deriva del Pd verso l'irrilevanza e la sottomissione al M5s".
Hai ragione Giuliano. Questo è un invito formale. Vediamoci @PaoloGentiloni @matteorenzi #minniti. Per essere operativi e per limiti miei di movimento: martedì da me a cena. Invito pubblico per renderlo più incisivo ma risposta privata va benissimo. https://t.co/RyduYib8hs
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) 16 settembre 2018
Intanto Matteo Renzi invita ad evitare il 'fuoco amico' nel Pd. "Una volta alla settimana - scrive su Fb - parte il dibattito sul futuro del PD. C'è chi lo vuole sciogliere e chi lo vuole rilanciare. Chi propone cene di chiarimento e chi vuole congressi di discussione politica. Chi vuole la società civile e chi dice: più potere agli iscritti. Tutte scelte legittime e rispettabili. Io penso che oggi il problema non sia il PD". "Questo Governo è il problema del Paese, non il PD. La maggioranza parlamentare sta bloccando l'Italia, non l'opposizione". "Il PD deve smetterla col fuoco amico che troppe volte ha colpito e indebolito chi stava al Governo. Ci sarà un congresso e chi lo vincerà avrà l'aiuto degli altri. Ma dopo sei mesi di analisi psicologica e di terapia di gruppo, possiamo iniziare a fare opposizione dura? Oppure c'è ancora qualcuno che pensa che dobbiamo fare l'accordo con i 5 Stelle che mettono in discussione i vaccini e mettono i bastoni tra le ruote a chi vuole creare posti di lavoro?", conclude.
"Più che discutere di scioglimenti del Partito Democratico o di rinvii del congresso, facciamo invece tutti un passo avanti per il futuro, nel segno della giustizia sociale e della solidarietà". Così il segretario nazionale del Partito Democratico Maurizio Martina esclude la proposta del presidente del Pd Matto Orfini di "sciogliere e rifondare il partito". "Il congresso ci sarà - ha detto ancora Martina -, faremo le primarie a gennaio, basta con questa idea che tutti possono dire di tutto, basta con la parole in libertà".
"Pensate davvero che noi possiamo ripresentarci con il Pd come funziona oggi? Tutti dicono di voler superare il correntismo e poi chiedono di fare subito un congresso basato su accordi tra correnti e filiere di tessere e preferenze - ha scritto su Facebook Matteo Orfini -. Bene, facciamolo. E il giorno dopo? Ricominciamo come sempre, con la minoranza che combatte la maggioranza, con un maggioritario interno distruttivo e divisivo? Pensate davvero che così la risolviamo? Beati voi...".
"Figurati se si rifiuta questo invito. Se si fa e c'è questo invito non è una cosa a cui si può rinunciare. Detto questo, se qualcuno pensa che i problemi del Pd si risolvono perché alcune persone si vedono a cena, forse non ha esattamente chiaro cosa sia il Partito Democratico": così l'ex premier Paolo Gentiloni alla festa dell'Unità di Modena. "Il Pd - ha aggiunto tra molti applausi - ha bisogno con urgenza di una cosa che comincia per "c" e che non è cena, e si chiama grossomodo Congresso".