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Pd: Orfini, sciogliamolo e rifondiamolo

Pd: Orfini, sciogliamolo e rifondiamolo

'Mi rivolgo a tutti, partito com'è oggi non funziona'. Stoccata a Zingaretti

ROMA, 16 settembre 2018, 17:43

Redazione ANSA

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Matteo Orfini (archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Orfini (archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Matteo Orfini (archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

 "Stracciamo lo statuto del Pd, sciogliamolo e rifondiamolo. Non serve cambiare nome. Mettiamo insieme un pezzo di paese che non condivide le politiche di questo governo: dobbiamo costruire una risposta dopo la sconfitta che sia all'altezza della sfida. Il partito com'è oggi non funziona. Mi rivolgo a tutti, basta questa distinzione con la società civile, decidiamo insieme la linea politica e la leadership". Così Matteo Orfini, presidente del Pd, alla sesta edizione della festa di Left Wing.

Il presidente Dem ha anche riservato una stoccata al Zingaretti: "Le sue parole sui notabili del Pd - ha detto - sono apprezzabili. Però nella sua regione ha candidato Bruno Astorre, che come campione anti notabilato non mi sembra credibilissimo". 

Il presidente della Regione Lazio, ospite della festa dell'Udc a Fiuggi è intanto tornato a chiedere a gran voce che il congresso del partito si tenga prima delle elezioni europee: "Si è detto che si farà prima e sarà prima. La cosa importante - aggiunge - è cominciare a parlare con gli italiani di nuovo, per dire che si può cambiare, che c'è una speranza da ricostruire, che abbiamo capito che le sconfitte vanno prese sul serio, e cambiare". Per Zingaretti il partito "deve fare opposizione e ricostruire un'alternativa che oggi ancora non c'è". Tra i sostenitori della convocazione nel più breve tempo possibile del partito c'è anche Francesco Boccia: "Ci sono solo macerie - ammette il deputato Dem - che piaccia o no questa è la condizione in cui siamo nel Pd e nel centrosinistra. Chi prova a negarlo o è in malafede o pensa ancora di salvarsi facendo il figurante". Per Boccia "Serve andare oltre il renzismo. Abbiamo bisogno - spiega - di una discussione forte e netta nei circoli e nelle piazze. E poi potremo riprenderci i nostri elettori che hanno ancora tanta voglia di votare un grande partito riformista. Ben vengano più candidati e soprattutto nuovi iscritti. Ma niente scherzi o rinvii sul congresso: va fatto immediatamente. Il congresso va chiuso assolutamente prima delle Europee e serve a rimettersi in cammino tutti insieme". Lorenzo Guerini invece evita polemiche e ci tiene a ribadire che "il segretario che sarà eletto sarà il segretario del mio partito. L'esponente Dem non nasconde però le difficoltà del momento: "La traversata nel deserto è lunga, è un lavoro culturale, sociale, parlamentare". Tutte proposte comunque non proprio in linea con quella di Carlo Calenda che, all'indomani della disfatta elettorale per i Dem, propose di superare il partito dando vita ad un "fronte repubblicano".
   

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