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Migranti, Salvini: 'Per i clandestini finita pacchia'

'Con calma ma devono fare le valigie'. 'Migliorare accordi con i paesi di origine. Domani vado in Sicilia, è la nostra frontiera'. Folla lo 'bracca' al termine della parata del 2 giugno: 'Salva l'Italia'

E' uno dei nodi più controversi e per il quale le decisioni potrebbero essere più immediate rispetto ad altri dossier del 'Contratto di Governo': è la questione migranti il primo impegno del neo ministro dell'Interno Matteo Salvini. "Domani vado in Sicilia, è la nostra frontiera. Ci sono da migliorare accordi con Paesi da cui arrivano migliaia di disperati e non possiamo permetterci né per loro né per noi di continuare a mantenerne alcune centinaia di migliaia in Italia", ha annunciato Salvini sabato che oggi pomeriggio sarà infatti a Pozzallo (Ragusa) dove sono arrivate a bordo della nave Aquarius 158 persone. Poi in settimana, il 5 giugno, il ministro Salvini volerà a Lussemburgo per la riunione dei ministri Ue. Toni più duri, poi, quelli usati dal ministro a Vicenza: "Per i clandestini è finita la pacchia, devono fare le valigie, con calma, ma se ne devono andare".

E un attacco anche alle ong: "stiamo lavorando e ho le mie idee: quello che è certo è che gli Stati devono tornare a fare gli Stati e nessun vice scafista deve attraccare nei porti italiani". Gli sbarchi delle ultime ore, complice anche il meteo, sono stati diversi nelle ultime ore. Una barca con 21 migranti è stata soccorsa al largo di Pantelleria (Trapani) dalle motovedetta della Capitaneria di Porto. I migranti sono stati portati in porto. Nuovo sbarco di migranti anche nel Sud della Sardegna. Un barchino con a bordo 13 migranti è approdato sul litorale di Santa Margherita di Pula (Cagliari); gli stranieri erano tutti uomini di nazionalità algerina. Altri 16 algerini sono stati rintracciati nella tarda mattinata sulla spiaggia di Sant'Anna Arresi, nel Sulcis. L'Europa vigila sulle prossime mosse dell'Italia.

"Dire su Dublino che, se ci sarà, lo farà per dire no, vuol dire dichiararsi sconfitti prima della battaglia. Sarebbe il caso di sedersi a negoziare e provare a ottenere un miglioramento su una riforma così cruciale, come noi abbiamo già fatto al Parlamento europeo", sottolinea l'europarlamentare di Possibile Elly Schlein, relatrice della riforma del Regolamento di Dublino per il gruppo dei Socialisti e Democratici. Da Parigi invece il messaggio arriva via stampa: "Matteo Salvini già se la prende con i migranti", titola Le Monde. Il nodo migranti è uno dei temi sui quali maggiormente è puntata l'attenzione anche dalle associazioni di volontariato e dal mondo cattolico, da anni direttamente impegnate nell' accoglienza. Oliviero Forti di Caritas Italiana ha già dichiarato che occorre attendere quali saranno i fatti, al di là delle dichiarazioni fatte nel clima della campagna elettorale: "Difficilmente l'accoglienza può essere ridotta, ci sono degli obblighi internazionali".

Angelo Chiorazzo, fondatore di Auxilium, per intenderci la cooperativa che garantisce l'accoglienza a 2.500 persone in diversi centri e che ha stretti rapporti con Papa Francesco e la sua Elemosineria (alcuni rifugiati erano ospiti della Santa Sede al Golden Gala di giovedì sera, per citare l'ultimo episodio), crede che non c'è "nulla di preoccupante nelle parole del ministro. Salvini - dice Chiorazzo all'ANSA - è venuto in passato nei nostri centri, a Bari e a Caltanissetta. Ha visto che la gente stava bene e il modo di accogliere era idoneo. Credo che bisogna dare fiducia. C'è un sistema di accoglienza che può essere migliorato, sprechi che possono essere tagliati e procedure che possono essere velocizzate. Raccomandiamo però al ministro di mettere occhio alla vicenda libica: avvengono cose agghiaccianti, ce lo raccontano i ragazzi che arrivano, e auspichiamo che si possa superare l'accordo che aveva fatto il precedente e mettere in salvo le persone da quei lager con i corridoi umanitari. Ma l'Italia non può farlo da sola, deve scendere in campo tutta l'Europa".

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