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Siria: Unterberger, preoccupazione Colle

Siria: Unterberger, preoccupazione Colle

Capogruppo Autonomie Senato, anche per reazione partiti Italia

ROMA, 12 aprile 2018, 18:53

Redazione ANSA

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Esercitazioni navali russe © ANSA/EPA

Esercitazioni navali russe © ANSA/EPA
Esercitazioni navali russe © ANSA/EPA

L'escalation siriana e lo scontro Usa-Russia irrompe anche nella politica italiana, alle prese con la difficile formazione di un nuovo Esecutivo. Anche il capo dello Stato guarda con preoccupazione alla situazione. 

"Non possiamo riferire i contenuti dei nostri colloqui con il presidente Mattarella - ha detto Juliane Unterberger, presidente del Gruppo per le Autonomie del Senato a chi, dopo la consultazione, le chiede cosa pensi il Capo dello Stato della situazione in Siria - ma non ci vuole una grande fantasia a capire come sia preoccupato per questa escalation e per come reagiscono le forze politiche in Italia". 

"La crisi in Siria - dice Pietro Grasso al termine del suo colloquio al Quirinale con il presidente della Repubblica Mattarella - rende necessaria un'accelerazione sulla soluzione della crisi, sul trovare intese e non attendere le elezioni regionali per poter stabilire i rapporti di forza all'interno all'interno delle coalizioni". "Speriamo che al più presto ci sia la responsabilità per trovare un' intesa di governo", ha concluso.

Civica popolare non voterebbe la fiducia a un governo di centrodestra. "Noi siamo all'opposizione. Ma vediamo con grande preoccupazione la situazione in Siria e credo che anche il posizionamento dell'Italia nello scacchiere internazionale richieda chiarimenti da parte di chi oggi si candida a guidare il Paese", conclude Beatrice Lorenzin.

Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha avuto in giornata diversi contatti internazionali sulla questione siriana. Tra questi una telefonata con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Nell'ambito delle sue conversazioni - spiegano fonti di Palazzo Chigi - il premier ha ribadito la ferma condanna delle violazioni dei diritti umani e della inaccettabile violenza usata nei confronti delle popolazioni civili con l'uso di armi chimiche da parte del regime siriano. L'Italia non parteciperà ad azioni militari in Siria. In base agli accordi internazionali e bilaterali vigenti, l'Italia continuerà a fornire supporto logistico alle attività delle forze alleate, contribuendo a garantirne la sicurezza e la protezione. Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni, riferiscono fonti di Palazzo Chigi, ai suoi interlocutori nei contatti avuti oggi sulla questione siriana. Una soluzione stabile e duratura per la Siria potrà venire lavorando per la pace e dando spazio alle Nazioni Unite.

"Per quanto riguarda la Siria pur ribadendo gli obblighi alla lealtà alleanza Atlantica siamo fortemente contrari qualsiasi azione unilaterale", ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, leggendo un comunicato congiunto della coalizione di centrodestra, al termine delle Consultazioni al Quirinale.

"Preoccupa la questione siriana e preoccupano certe prese di posizione delle ultime ore che abbiamo sentito", ha detto il reggente del Pd Maurizio Martina lasciando il Quirinale a piedi dopo le consultazioni con Sergio Mattarella a chi gli chiede della crisi in Siria. "Noi dobbiamo essere un paese che continua a lavorare nel quadro della storica cooperazione atlantica internazionale che abbiamo sempre supportato. Dobbiamo stare dentro la discussione europea anche su questi temi. Ci vuole un po' più di responsabilità in particolare da parte di chi il 4 di marzo ha prevalso e adesso ha posizioni anche su questi punti molto articolate e diverse".

"Nessuna azione militare può essere intrapresa - si legge in una dichiarazione di FI sulla Siria -, neppure la concessione dell'utilizzo di basi aeree, senza una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che autorizzi l'uso della forza, ferma restando la nostra assoluta condanna dell'uso delle armi chimiche e la violenza indiscriminata nei confronti delle popolazioni civili".
   

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