"Gli anziani, le persone malate
vanno difese e tutelate nei loro diritti e quello della vita è
prioritario. Invece nel nuovo quadro normativo si aprono
prospettive pericolose e inquietanti anche sui rischi di abusi
sulla vita, motivati dai 'costi' di mantenimento delle persone
malate". L'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia,
esprime "apprezzamento" a don Carmine Arice, padre generale del
Cottolengo, che ha annunciato l'intenzione di non applicare le
disposizioni anticipate di trattamento per il fine vita.
"Di fronte ad una richiesta di morte, la nostra struttura non
può rispondere positivamente", ha spiegato don Arice, ricevendo
il plauso dell'arcivescovo di Torino, che invita comunità
religiose, istituzioni, associazioni e tutti i volontari del
mondo sanitario e assistenziale della diocesi "ad avere il
coraggio di fare scelte di coerenza morale e di testimonianza
anche andando controcorrente". Un dovere, conclude, affinché "i
valori della vita abbiano peno riconoscimento".
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