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L'accusa del M5s, c'è norma 'salva-Verdini', lite con il Pd

Misura sugli italiani all'estero nell'emendamento Ap votato giovedì scorso. Rosato: 'Tutto giusto, nessun inganno'

L.elettorale: sì emendamento denominato "salva - Bueno"
Ineleggibile politico all'estero negli ultimi cinque anni
La Camera ha approvato un emendamento al Rosatellum 2.0 del relatore Emanuele Fiano che modifica una norma introdotta in Commissione. Essa stabiliva l'ineleggibilità nelle Circoscrizioni Estere dei cittadini che negli ultimi dieci anni avessero ricoperto cariche elettive o di governo, nelle forze armate e nella magistratura dei Paesi di residenza. L'emendamento diminuisce a cinque anni tale periodo. E' stato denominato "emendamento salva Bueno" perché permette la ricandidatura della deputata italo-brasiliana Renata Bueno, che fino a sette anni fa era stata consigliere comunale in Brasile. Durante le dichiarazioni di voto, Bueno ha parlato della norma iniziale approvata in Commissione come "norma contra personam". "Non so se era stata suggerita - ha aggiunto - da qualche amico di argentini che vogliono dominare le elezioni". "Non si tratta solo di salvare la mia pelle, ma il principio che le elezioni sono libere".

"E' una norma giusta, non c'è nulla di scandaloso e le ricostruzioni giornalistiche sono assurde. La norma che consente a un italiano di candidarsi all'estero è stata decisa per un principio di reciprocità. Dopodiché, noi del Pd continueremo a candidare solo residenti all'estero ma può venire incontro ad altri partiti che hanno meno radicamento all'estero". Così il capogruppo Pd Ettore Rosato risponde in Transatlantico ai giornalisti che gli chiedono se sull'emendamento Lupi, soprannominato "salva-Verdini", approvato nel "Rosatellum", si andrà avanti.

La norma del Rosatellum, introdotta in Commissione, che permette a chi risiede in Italia di candidarsi all'estero è fatta per Denis Verdini. Lo ha sostenuto in Aula Danilo Toninelli di M5s. Secondo Toninelli, la norma sarebbe pro-Verdini perché il leader di Ala ha aiutato il governo nel voto sul Def il 4 ottobre scorso in Senato e perché avrebbe bisogno di immunità. Anche Alfredo D'Attorre ha sollecitato il relatore Fiano a spiegare la "ratio" di questo emendamento introdotto in Commissione da Maurizio Lupi di Ap. Ignazio Abrignani, di Ala, ha replicato a M5s: "Visto le loro critiche mi sarei aspettato un loro emendamento per cancellare la norma, emendamento che invece non c'è". Infine una considerazione pratica: "Come ha detto lo stesso Toninelli per essere eletto occorrono 60.000 preferenze in un territorio in cui non si è mai stato; non proprio una cosa semplice. Si tratta di una norma di reciprocità e vorrei un po' più di serietà".

"Sono seducenti le idee di complotto, ma la norma in questione si impone per il principio di reciprocità". Lo ha detto il relatore al Rosatellum 2.0 Emanuele Fiano a M5s e a Mdp che avevano sostenuto che la norma che consente agli italiani residenti in Italia di candidarsi all'Estero fosse per consentire la candidatura di Denis Verdini. Fiano ha innanzitutto replicato ad Alfredo D'Attorre il quale aveva sostenuto che la norma non era stata approfondito in Commissione: "In Commissione Cecconi chiese spiegazioni che io diedi, quindi ne abbiamo parlato". Nel merito, la norma serve a introdurre la reciprocità tra italiani residenti all'estero e in Italia: infatti i primi possono candidarsi in Italia ma attualmente non era possibile il contrario. E su questo erano stati sollevati "problemi di costituzionalità". "Ritengo sia una norma giusta - ha concluso perché è una pura norma di reciprocità".
   

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