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Legge elettorale, martedì alle 10,30 si comincia a votare

Al via esame emendamenti in aula mappamondo

Inizierà martedì mattina alle 10,30 l'esame degli emendamenti al Rosatellum 2.0 da parte della Commissione Affari costituzionali. Per l'occasione la Commissione terrà le proprie sedute nell'Aula del Mappamondo, dotata di circuito audio-video. In questo modo i lavori potranno essere seguiti nella sala antistante all'Aula, come avviene anche per la Legge di Bilancio. Nei due giorni successivi la Commissione si riunirà alle 14, quando vengono sospese le sedute dell'Aula.

Sono solo 321 gli emendamenti al Rosatellum 2.0 depositati dai gruppi in Commissione Affari costituzionali della Camera. Tra le proposte di modifica ce ne è una tecnica del relatore Emanuele Fiano, già preannunciata martedì in commissione. Quanto agli altri emendamenti 31 sono di deputati del Pd, 16 di Fi, 6 di Ap, uno della Lega, 39 di M5s, 26 di Fdi, 28 di Mdp, 12 di Des-Sc, 21 di Ala-Sc, 21 di Si, e 120 delle varie componenti del Gruppo Misto.

Emendamento per "early vote" fuori sede - I fuori sede potrebbero votare alle prossime elezioni politiche senza bisogno di tornare a casa. Un emendamento del presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera, Andrea Mazziotti, introduce infatti il cosiddetto "early vote" (voto anticipato) nella prefettura della città in cui si abita. L'emendamento affida al Governo una delega di sessanta giorni per presentare un decreto legislativo con le misure necessarie. Deve essere l'elettorale a presentare domanda, e dovrà recarsi nei gironi precedenti alla consultazione, "presso la Prefettura del capoluogo di Provincia all'interno della quale si trova il cittadino per motivi di studio, salute o lavoro".

Un altro emendamento di Mazziotti fa recepire le norme sulla trasparenza inserite nella legge sui partiti, ferma da mesi in Senato. Si prevede che al momento della presentazione delle liste il soggetto politico depositi anche il proprio statuto, o in mancanza di questo (es. M5s o altri Movimenti) una dichiarazione autenticata dal notaio in cui siano indicati il rappresentante legale del partito, il soggetto che ha la titolarità del simbolo, la sede legale in territorio italiano, gli organi del partito o del movimento con la loro composizione e i loro poteri.

Altri emendamenti riguardano le firme a sostegno delle liste, che il Rosatellum fissa in almeno 1.500 in ognuno dei circa 70 collegi plurinominali in cui sarà divisa l'Italia. Mazziotti propone che le firme siano raccolte sulla più ampia base della circoscrizione. Per le circoscrizioni sotto i 500mila abitanti occorreranno 1.500 firme; per quelle tra i 500mila e il milione ne serviranno 2.500, mentre per quelle oltre un milione di abitanti occorrerà presentare 4.000 firme. Altri emendamenti propongono di introdurre la firma digitale e di semplificare le procedure per la raccolta di quelle cartacee, aumentando la platea di quanti sono abilitati ad autenticare le firme, ad esempio inserendo gli avvocati.

Rosato, da Pd solo aggiustamenti tecnici - "Dal Pd sono stati presentati solo aggiustamenti tecnici. Poi alcuni dei nostri hanno presentato delle proposte individuali". Lo ha detto il presidente dei deputati Dem, Ettore Rosato, spiegando il senso dei 31 emendamenti giunti al Rosatellum dal Pd. Tra gli emendamenti proposti individualmente ve ne sono alcuni che rafforzano le quote di genere. Più delicato un emendamento di Giuseppe Lauricella ed Enzo Lattuca, della minoranza del Pd. Essi propongono di modificare il meccanismo del Rosatellum 2.0 per il quale se l'elettore pone la croce sulla scheda solo sul nome del candidato nel collegio uninominale senza optare per un partito che lo sostiene, tali voti non optati vengono poi ridistribuiti tra i partiti della coalizione che lo sostengono in modo proporzionale al numero di preferenze che le liste hanno ricevuto. L'emendamento Lauricella-Lattuca stabilisce che si conteggi solo il voto al candidato nel collegio uninominale.

M5s, via obbligo deposito statuto - Eliminare dall'attuale legge elettorale l'obbligo di depositare lo statuto del partito o del movimento insieme alle liste elettorali e al simbolo. Lo chiede un emendamento di M5s al Rosatellum 2.0 il quale conferma tale obbligo. Un secondo emendamento dei pentastellati non elimina questo obbligo ma precisa che al momento del deposito delle liste "i contenuti dello statuto non possono costituire oggetto di valutazione ai fini della presentazione dei candidati".

M5s rilancia tedesco o coalizioni con leader - M5s rilancia il sistema proporzionale presentando un emendamento al Rosatellum 2.0 che riprende il precedente testo del Fianum, con il più il voto disgiunto, cosa che lo renderebbe assai simile al sistema tedesco. E' questo un emendamento interamente sostitutivo del Rosatellum 2.0 mentre le altre proposte di modifica (39 in tutto) intervengono su singoli punti nell'ottica della "riduzione del danno". Tra gli emendamenti presentati si propone di introdurre le preferenze nei listini proporzionali; di prevedere il voto disgiunto tra il candidato al collegio uninominale e le liste delle coalizioni a lui collegate; di eliminare le coalizioni e lo scorporo. Inoltre si chiede che le liste collegate debbano presentare un solo programma e indicare un unico "capo", mentre nel Rosatellum 2.0 questo obbligo è previsto per i singoli partiti.

Altri emendamenti alzano i requisiti per dar vita alle coalizioni: per esempio alzando la soglia da 3 al 5% per i partiti che si coalizzano, o eliminando la la possibilità di redistribuire tra tutti i partiti dell'alleanza i voti di quelle liste minori che non superano lo sbarramento ma che sono comunque oltre l'1% Un altro emendamento impedirebbe a Silvio Berlusconi di figurare come "capo" di Fi. Infatti verrebbero escluse le liste che indicano come proprio capo una persona che è incandidabile alla carica di parlamentare, come l'ex Cavaliere.

M5s rilancia voto anche per studenti Erasmus - Far votare anche gli studenti che stanno facendo l'Erasmus all'estero, o i cittadini che risiedono fuori dall'Italia solo per qualche mese. Lo prevede un emendamento alla legge elettorale di M5s, che rilancia così una propria proposta di legge che non è stata approvata. Secondo l'emendamento lo studente o il cittadino temporaneamente all'estero dovrebbe inviare l'apposita nel Comune di residenza, il quale controllato che abbia il diritto di voto darebbe il via libera. I seggi verrebbero istituiti nei Consolati e nelle Ambasciate italiane, dove si potrebbe votare tra il quattordicesimo e il dodicesimo giorno prima della data in cui si svolgono in Italia le elezioni. In un altro emendamento M5s rilancia la pdl a prima firma di Dalila Nesci che introduceva il voto per i fuori sede. Questi potrebbero votare nel Tribunale della città in cui vivono.

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